domenica 17 maggio 2020

Ezio Bosso ci trasmette e comunica la forza e l’eterna bellezza della vita

Ieri sera in televisione ho visto e ascoltato Ezio Bosso che dirigeva il secondo movimento della VII sinfonia di Beethoven e parlava di musica.
“Che cosa è la musica?” ha domandato a Lerner il quale ha risposto a modo suo.
Io coltivo soprattutto il lovgo", la parola ricca di pensiero e di bellezza. Mi piace il melodramma siccome non vi mancano le parole. La parola è l’espressione più o meno alta dell’uomo, secondo chi le dà voce; la musica migliore, a parer mio quella di Mozart, è la voce di Dio.
La parola di Sofocle purtroppo ha perduto la musica, tuttavia anche leggendo il poeta di Colono sento manifestarsi il divino.
Ezio Bosso, sorridente pur nel dolore, ieri sera mi ha fatto ascoltare e sentire la voce di Dio. In quella di Beethoven e nella sua. Ha detto che la musica trasforma il dolore in conforto. La musica è vita e la vita è una musica meravigliosa.
Il musicista malato trasmetteva felicità. Ha domandato a Gino Strada che cosa è il prendersi cura. E’ non voltarsi dall’altra parte ha risposto il medico filantropo, un altro imitator Dei. Ha condannato la guerra come la più feroce e criminale tra le follie dell’uomo. Parole sante e concordi con quelle di Ezio Bosso. Osservando il musicista malato eppure pieno di energia, di parole intelligenti e belle, ricco e generoso di doni per l’umanità, ho pensato che non è morto, non può essere morto, come non sono morti Beethoven, Mozart, Sofocle e altri di questa levatura.
giovanni ghiselli

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