Ho fitta nella
mente e mi accora ogni giorno di più la situazione della paideia cioè della
cultura e della educazione dei nostri giovani.
Qualche anno or sono già si diceva che era in
corso un declino per cui l’università degli studi corrispondeva al liceo di una
volta, e il liceo alla scuola media di un tempo. C’era del vero anche se le università
e i licei non sono mai stati tutti dello stesso
livello.
Ora però corriamo il rischio di vedere gran
parte della scuola italiana livellata alle elementari
di un tempo, o addirittura all'asilo. La ministra Lucia Azzolina rappresenta esemplarmente questo
cambiamento.
La volta scorsa
che l’ho ricordata la assimilai a una graziosa ragazzina delle scuole medie,
esagerando. Ora correggo l’iperbole ma confermo che questa bella signora mi dà
l’idea di una supplente principiante. Qualche idiota mi accuserà di sessismo.
Non c’entra niente. Trovo competente e capace la ministra Luciana
Lamorgese. Come considero bravo il governatore del Veneto. Valuto le
persone, non il genere e nemmeno l’etichetta data dal partito. Bonaccini e Zaia
sono entrambi governatori validi.
Torno alla
Caporetto della scuola citando il solito quotidiano: “Lezioni all’aperto,
lavori di gruppo, ingressi scaglionati solo alle superiori. Il piano per
settembre sul tavolo della ministra: mancano 80 mila prof” (“la Repubblica", 29 maggio
2020, pagina 6).
Il titolo dell’articolo è “Ore da 40 minuti e classi dimezzate. E’ la nuova scuola”.
Un mio breve
commento: classi dimezzate può essere un bene, se non viene escluso nemmeno un
allievo, mentre un’ora da 40 minuti, cioè mutilata di un terzo, è una vera
castrazione didattica. Spero che a questa nuova Caporetto segua una reazione tipo quella del
Piave. Io ci sarò, milite annoso, iam senior, sed cruda mihi viridisque senectus (confronta Eneide, VI, 304, e continua a leggere i classici).
giovanni ghiselli
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