mercoledì 27 maggio 2020

La rivoluzione digitale o digitalizzazione

Trovo questi termini che vorrebbero indicare un progresso in una intervista rilasciata a Francesco Manacorda da Francesco Starace “alla guida dell’Enel dal 2014” (“la Repubblica” 27 maggio 2020, pagina 9 con tanto di fotografia del “numero 1 dell’Enel”).
Sentiamo alcune parole dell’illustre Starace : “La digitalizzazione della pubblica amministrazione è in corso da molto tempo ma adesso il cambiamento è arrivato davvero. Prendiamo il caso della scuola: professori e alunni non avevano studiato prima come fare le lezioni online, ma adesso dall’esperienza fatta possono nascere idee ed opportunità. Sarà sempre necessario fare sempre gli incontri con i docenti riunendosi tutti insieme a scuola?”.
 Una domanda carica di antiumanesimo assoluto. Viene raccomandata l’asocialità, l’individualismo e l’egoismo estremo.
Tra l’altro il termine digitalizzazione, almeno per quanto riguarda la scuola, fa pensare a una sorta di onanismo didattico. Credo che la crescita del “digitale” sia davvero uno sviluppo abnorme, senza alcun progresso come quello denunciato a suo tempo da Pasolini.
Si vuole umiliare sempre più e infine annientare la cultura umanistica con  la possibilità di pensare, di criticare, con la socialità, la simpatia tra gli umani e in definitiva l’amore.
Orwell mi ha messo in guardia già diversi anni or sono. Platone mi ha confermato nella convinzione che parlare male fa male all’anima.
Si rischia di arrivare alla Neolingua (Newspeak) conseguente alla distruzione delle parole (the destruction of words) e al rovesciamento dei significati di quelle ancora usate.
“WAR IS PEACE  
FREEDOM IS SLAVERY
IGNORANCE IS STRENGTH”  (Orwell, 1984, Part I, 1)
Sicché: digital revolution is wealth, is good school,  is happiness, is love secondo certi personaggi di oggi  ostili alla paideia, al logos, al pathos e al mythos. 
 La tecnica a parer mio deve rimanere al servizio della cultura, una volta che questa sia stata formata nelle menti di docenti e discenti da anni di studio di pensiero e dialettica interpersonale, con l'aiuto dei grandi autori-accrescitori.
Concludo citando queste parole scritte voluttuosamente dall’oppositore Winston in grandi, chiare lettere maiuscole
DOWN WITH BIG BROTHER  

giovanni ghiselli  

Nessun commento:

Posta un commento

La gita “scolastica” a Eger. Prima parte. Silvia e i disegni di una bambina.

  Sabato 4 agosto andammo   tutti a Eger, famosa per avere respinto un assalto dei Turchi e per i suoi vini: l’ Egri bikavér , il sangue ...