A imparare di più. Con o senza borse di studio dopo gli 85 anni .
Ripeto un noto aforisma che Giovanni di Salysbury (XII secolo) attribuisce a Bernardo di Chartres[1]:"Dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantum humeris insidentes, ut possimus plura eis et remotiora videre, non utique proprii visus acumine, aut eminentia corporis, sed quia in altum subvehimur et extollimur magnitudine gigantea" (Metalogicon III, 4), diceva Bernardo di Chartres che noi siamo come dei nani che stanno sulle spalle di giganti, in modo tale che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, comunque sia non per l'acume della nostra vista o la statura del corpo ma poiché siamo portati in alto ed elevati da quella grandezza gigantesca.
Però si devono scalare anche i monti della terra, non metaforicamente dico, possibilmente in bicicletta, magari dopo i 94 anni a piedi, per mantenersi ancora sani e snelli come solevamo danzare nell’età più bella.
Campando più a lungo e salendo sulle loro spalle, cioè studiando e comprendendo i loro scritti, possiamo fruire di panorami sempre più vasti.
Invero i Greci hanno assorbito culture di altri popoli ma “giunsero così lontano perché hanno saputo scagliare più avanti la lancia da quel punto in cui un altro popolo l’aveva abbandonata a terra (…) e al pari di loro, noi dobbiamo apprendere dai nostri vicini in vista della vita, non della conoscenza erudita, utilizzando quanto si è appreso come un sostegno sul quale ci si innalza sempre più in alto del vicino” Nietzsche La filosofia nell’età tragica dei Greci (1873) capitolo I.
Bologna 7 aprile 2023 giovanni ghiselli.
p. s
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