NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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domenica 9 aprile 2023

Un ottimo film con un’attrice stupenda.


 

Ieri sera ho visto Leila e i suoi fratelli, una film diretto da Saeed Roustayi e ambientato in una grande città iraniana.

La storia  mostra dinamiche familiari incentrate su una donna intelligente circondata da cretini: il padre che è pure un vecchio bugiardo e buffone, la madre stupida e sottomessa e quattro fratelli incapaci. L’attrice Taraneh Alidoosti è una donna sui 40 anni, non solo bella ma molto più che bella perché dotata di un’espressività che è difficile trovare anche nelle opere d’arte. Parla poco ma con gli occhi manifesta sentimenti forti, profondi e un’intelligenza rara. Una frase chiave del film detta al fratello con il quale ha maggiore dialogo e confidenza è: “Ti hanno insegnato che cosa pensare, non come pensare”.

C’è più sapienza in queste poche parole che in interi trattati scritti dai nostri pulcinella sedicenti psicologi.

Questa donna meravigliosa dunque si adopera in tutti i modi per aiutare i familiari. Cerca di combinare l’acquisto di un negozio  con i risparmi racimolati perché i fratelli possano mettersi finalmente a lavorare e uscire dalla povertà. Ma il padre vuole essere eletto padrino del clan formato da vari parenti e pretende di impiegare quei soldi per ingraziarsi i cugini. Leila si oppone ma i suoi fratelli hanno imparato che al padre si deve comunque obbedire anche se è un vanesio imbecille e non sostengono la sorella che aveva già combinato un ottimo affare. Sicché disdicono l’acquisto del negozio e recuperano il denaro che subito dopo si svaluta, in pratica svanisce. I due genitori oltretutto maledicono quel tesoro di figliola che alla fine esasperata dà uno schiaffo al padre. I due vecchi le avevano perfino detto che non doveva nascere. Nell’ultima scena il padre muore su una poltrona, il figlio che dialogava con Leila gli piange sul petto ma poi entrano le nipotine  danzando e lui si mette a ballare con loro. Leila li osserva con le lacrime negli occhi più che mai belli: “argutos habuit: radiant ut sidus ocelli”.

E’ un film contro il patriarcato e contro il pensiero imposto. Un film di un femminismo intelligente: Leila è un’eroina del pensiero autonomo, una sorella affettuosa che mantiene tutti lavorando come impiegata e si adopera pure in casa in favore di genitori, fratelli e nipoti, una martire che testimonia la superiorità della donna in certe situazioni. Ho sempre pensato che se le donne non avessero  pensieri e sentimenti diversi e migliori di quelli degli uomini, la nostra riverita specie si sarebbe estinta da un pezzo.

 

Bologna 9 aprile 2023 ore 10, 31 giovanni ghiselli. 

Sempre1342169  

 

 

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