Se il comunismo è il male assoluto secondo lo slogan fascista ripetuto con alte grida ieri sera da una becera di cui non ho segnato il nome, la festa della liberazione è stata profanata.
Infatti il nazifascismo è stato sconfitto in primis dall’armata rossa con il contributo di 20 milioni di morti, e quanto ai partigiani italiani questi erano in gran parte comunisti.
Nel dopoguerra del resto milioni di italiani erano ancora comunisti. Se la festa del 25 aprile deve offendere in questo modo l’antifascismo, tale celebrazione viene rovesciata rispetto al significato che ha avuto per anni. Del resto oggi “acta retro cuncta”, tutto va all’incontrario del progresso, ossia è regressivo, a partire dal modo di parlare: o si dice l’opposto della realtà effettuale o si pronunciano le parole in modo da non farle comprendere.
Bologna 26 aprile 2023 ore 11, 12 giovanni ghiselli
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