NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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lunedì 24 aprile 2023

Sui colli bolognesi compaiono gli olivi, i fratelli olivi.


 

 Sentite questo titolo che copio dal quotidiano sul quale mi informo.

La linea dell’ulivo risale verso nord

Sui colli di Bologna l’effetto Puglia”

 Il sottotilo fa:

Le temperature più miti favoriscono la coltivazione: nel 2006 c’erano uliveti per 134 ettari, lo scorso anno la superficie è quasi triplicata” (”la  Repubblica” del 24 aprile 2024 , pagina 5 di Bologna cronaca)

 

Le mie domande : non è un bene questo?

Non è una cosa bella e buona che girando sui colli i nostri occhi possano posarsi

“su gli olivi, su i fratelli olivi

Che fan di santità pallidi i clivi

E sorridenti”[1]?

 

Io sento dire che il caldo è male, mentre al contrario sento e penso che il caldo favorisce la vita.

 

Copio dalla medesima pagina un altro titolo: “Intervista a Ermanno Rocca:

Ho cominciato per hobby

Adesso ho 3200 piante

E recupero la tradizione”.

 

 Commento appropriato al 25 aprile e al ritorno dell’invasore.

 

 E’ proprio la tradizione di fatto uno degli obiettivi polemici di questo capitalismo consumistico controllato da poche persone che diffondono menzogne nel proprio personale, presunto interesse e a discapito della stragrande maggioranza.

 

Hanno insegnato a odiare il caldo, la scuola, la cultura, l’amore, il pensiero critico, insomma tutto ciò che abbellisce e rende umana la vita. Chi non ha la difesa della cultura e della tradizione cade nel pantano dove si rovano “genti fangose (…) ignude tutte con sembiante offeso”2. Sono gli iracondi che si mordono ta loro nell’

Inferno di Dante che va interpretato kaq  j uJpovnoian allegoricamente, per allegoria.

 

Per ridurre le genti in questo stato bisogna fare in modo che stiano male. Devono odiarsi a vicenda e amare i loro padroni, rinunciare alla propria libertà mentale, assumere un’identità gregaria, asservirsi.

Bologna 24 aprile 2023 ore 19,  47

Note

[1] D’Annunzio La sera fiesolana, vv. 29-31.

2 Dante, Inferno VII, 110-111.

Ora un giro in bici: il caldo me lo consente. Poi al cinema se non hanno ancora acceso la mefitica aria condizionata.

 

  p. s.

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[1] D’Annunzio La sera fiesolana, vv. 29-31.

 

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