martedì 25 aprile 2023

ARISTOFANE - "La pace". 36 - ultima parte

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Trigeo convoca un secondo fanciullo: il figlio di Cleonimo menzionato spesso come il cittadino vigliacco che abbandona lo scudo e fugge via dalle battaglie. In questo contesto il figlio del soldato è un fanciullo dal padre perbene- swvfrono~ ga;r ei\ patrov~ 1297.
Il ragazzino entra dunque in scena e recita i famosi versi di Archiloco sullo scudo abbandonato appunto.
 
"uno dei Saii si vanta dello scudo, arma incensurabile
che, senza volere, lasciai presso un cespuglio.
Il frammento è citato fin qui senza il distico elegiaco successivo.
 
Ma ho salvato la vita: che mi importa di quello scudo?
Vada in malora, presto me ne procurerò uno non peggiore" (Archiloco, frammento 6D)
Trigeo domanda al ragazzo, chiamandolo w\ povsqwn, oh bischero, se abbia cantato pensando a suo padre  (v.1300).
 fanciullo aggiunge
 
Ma ho salvato la vita
 
Trigeo completa
“e hai disonorato la stirpe”. Hai ricordato versi che non puoi dimenticare, dato tuo padre.  Quindi esce il ragazzo ed entrano servi con ceste piene di viveri.
 
Siamo arrivati all’Esodo (vv. 1305-1359)
Il coro invita a fare quello che resta da fare: mangiare a due ganasce: i denti bianchi servono solo a masticare. Siete stati a lungo affamati- peinw`nte~- 1313- ma ora dateci sotto e gettatevi sulle carni di lepre.
Sono bocconi ghiotti che vanno in giro senza padroni, non prenotati. Perciò sbrigatevi, o ve ne pentirete.
Trigeo impone il silenzio- eujfhmei`n crhv- 1316. Bisogna portare fuori la sposa e delle fiaccole poi godere insieme. Dopo avere danzato e libato e cacciato via Iperbolo, bisogna riportare gli attrezzi in campagna.
 
Da qui all’ultimo verso il metro è lirico
Trigeo continua a dare direttive
 
Bisogna pregare gli dèi chr concedano ricchezze agli Elleni e  ci mandino orzo abbondante per tutti e tanto vino- oi\novn te poluvn e fichi da gustare- su`kav te trwvgein- 1324 e auspichiamo che le donne ci partoriscano figlioli e si possano recuperare i beni perduti e che il ferro lampeggiante delle armi ceda alla vita.
 
Anche nell’Edipo re di Sofocle conseguenze della guerra sono, oltre i mucchi di cadaveri, la sterilità della terra e delle donne:
 “non crescono i frutti/ della terra famosa, né con i figli/si alzano le donne/dai travagli che fanno gridare" vv. 171-174.
 
Esce Opora seguita da un corteo con fiaccole e Trigeo la saluta invitandola a giacere bellamente con lo sposo bella com’è kalh;- kalw`~ katakeivsei-  (Pace, 1331-1332)
Segue il canto nuziale a Imeneo da parte del coro
Vendemmieremo la sposa- trughvsomen aujthvn- cantano tanto il coro quanto il corifeo- 1338-1339- c’è un nesso di questo verbo trugavw- con il nome dello sposo- Trugai`o~- sicché: la renderemo buona con Trigeo, il vignaiolo venfemmiatore- truvgh vendemmia
Quindi auguri di felicità con raccolta di fichi sukologou`nte~ 1346
C’è il doppio senso perché su`kon significa fico  e pure fica.
Infatti poco dopo il corifeo dice che lui ce l’ha grande e grosso  e la fica di lei è dolce- th`~  dj hJdu; to; su`kon- 1352
 
Si ricorderà  che Aristotele fa derivare la commedia dai canti fallici: “Tragedia e commedia nacquero da un principio di improvvisazione (ajp j ajrch'~ aujtoscediastikh'~, Poetica, 1449a, 10), ma la tragedia da coloro che guidavano il ditirambo:"ajpo; tw'n ejxarcovntwn to;n diquvrambon[1], mentre la commedia da quelli che dirigevano i canti fallici i quali rimangono ancora oggi in uso in molte città hJ de; ajpo; tw`n ta; fallika; a} e[ti kai; nu`n ejn pollai`~ tw`n povlewn diamevnei nomizovmena"(Poetica , 1449a, 12).
 
Le ultime parole sono di Trigeo che augura salute a tutti e invita a seguirlo dove si mangeranno le torte – 1355-1357.
 

Bologna 25 aprile 2023 ore 11, 57 
giovanni ghiselli

p. s.
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[1] Definito da Archiloco :"il bel canto di Dioniso signore" fr. 120 West.

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