Il 60% che non ha votato tra quanti hanno diritto al voto dovrebbero inquietare i politici ben più delle proteste dei 100 o 300 anarchici. Milioni di persone, non votando, hanno manifestato disgusto per questa politica. Io non ne sono contento perché un popolo che rifiuta la vita politica cade nella dittatura.
Trovo indegni di credibilità e non affidabili quanti cantano vittoria o pensano di cantarla la prossima volta, quando voterà il 30% se la politica segue a essere questa. Tale sonora sconfitta della politica è una precipizio anche della cultura, della scuola, dell’assistenza medica. La maggioranza non va a votare perché pensa che il degrado sia oramai irreversibile. Spero che non sia così. Io andrò a votare la possima volta, sempre a Pesaro, e voterò per chi vuole decisamente la pace, invece di inviare armi per la guerra, la scuola davvero buona con insegnanti preparati e studenti studiosi che possano studiare gratis se non abbienti, la medicina pubblica gratuita e funzionale alla salute di tutti, l’arte con la bellezza protetta e incentivata.
Mi basteranno questi pochi punti per ricominciare. Senza questi non c’è democrazia e c’è povertà per la maggioranza del popolo. Ecco perché la grande maggioranza non va a votare.
Bologna 14 febbraio 2023 ore 10, 10 giovanni ghiselli
p. s
Tra due settimane inizierò il mio corso su Nietzsche. Ho 12 iscritti. Ce ne possono stare altri tre. Chi vuole può chiedermi del materiale. Ne ho raccolto da tutta l’opera del filosofo grecista che è stato uno dei miei maestri. Uno dei più bravi. Mi ha aiutato a capire le tragedie greche e pure me stesso anche se non sono sempre del suo parere e talora mi sono permesso di criticarlo come si fa con gli amici. La sua inattualità mi è congeniale.
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