Nietzsche 106 Ecce homo Perché sono così accorto 1. Nietzsche dietologo.
“Perché in generale sono così accorto? Non mi sono mai messo a riflettere su problemi inesistenti. Non ho fatto spreco di me stesso (…) Il problema della alimentazione. Grosso modo lo si può formulare così: “Tu, come devi nutrirti, per raggiungere il tuo massimo di forza, di Virtù, in senso rinascimentale, di virtù senza moralina? (…) non saprei consigliare mai abbastanza la completa astinenza dagli alcolici alle nature più spirituali. Basta l’acqua …prediligo i luoghi dove si ha dappertutto occasione di attingere alle fontane (Nizza, Torino, Sils); un bicchierino mi corre dietro come un cane. In vino veritas: si direbbe che anche in questo caso non mi trovi d’accordo col mondo sul concetto di “verità”-per me lo spirito si libra sull’acqua”.
Con tutto il bene che voglio a Nietzsche non posso non rimproverargli un’incoerenza madornale per un cultore di Dioniso.
Mi ha introdotto nel mondo delle Baccanti che nel primo stasimo della loro tragedia cantano: “
ant. b Il demone figlio di Zeus
gioisce delle feste,
e ama Irene che dona benessere,
dea nutrice di figli. 420
Uguale al ricco e a quello di rango inferiore
concede di avere la
gioia del vino che toglie gli affanni;
e porta odio a chi queste cose non stanno a cuore:
durante la luce e le amabili notti
passare una vita felice,
e saggia tenere la mente e l'anima lontane
dagli uomini straordinari;
ciò che la massa
più semplice crede e pratica,
questo io vorrei accettare”. 432 (Euripide, Baccanti, 417-432)
Il Nostro dionisiaco eretico seguita a fare il dietologo suscitando la mia curiosità se non l’approvazione: “Niente fra i pasti, niente caffè. Il caffè incupisce. Il tè fa bene solo di mattina”.
Niente fra i pasti va bene. Niente caffè invece non mi piace, come niente vino. Quanto al tè a parer mio è un segno antierotico: se una donna mi dice: “vediamoci nel pomeriggio per un tè”, rispondo tosto che i miei pomeriggi sono consacrati allo sport e allo studio. Se invece mi propone un incontro benedetto dal vino, penso subito: “qui si impara e si fa sport”. Quindi rispondo: “come no, signorina? Meravigliosamente ci conosceremo”
Torniamo all’amico amante dell’acqua fresca di Nizza, Torino e Sils.
“Star seduti il meno possibile: non fidarsi dei pensieri che non siano nati all’aria aperta-che non sono una festa per i muscoli. Tutti i pregiudizi vengono dagli intestini”. Questo è vero.
Ecco perché mi astengo dai ragù grassissimi che fanno qua e le immonde lasagne mi ripugnano addirittura. Credo che facciano schifo anche ai cani. Noi svezzati e sviziati sul mare siamo ittiofagi. Qui a Bologna devo nutrirmi con il tonno in scatola. Mi rifaccio tra luglio e settembre al Pesce azzurro di Fano e nelle taverne della Grecia.
Bologna 6 febbraio 2023 ore 10, 56 giovanni ghiselli
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