Nietzsche 122 . Ecce homo. Perché io sono un destino 2.
Il veritiero dice la verità che è diritta come la virtù.
“La cosa più importanta è che Zarathustra è veritiero più di ogni altro pensatore . La sua dottrina, ed essa sola, pone la veracità a virtù suprema-cioè l’opposto della viltà dell’”idealista” che di fronte alla realtà fugge: Zarathustra da solo ha più coraggio in corpo di tutti gli altri pensatori messi insieme. Dire la verità è tirare bene con l’arco, questa è la vitù persiana”.
Tirare bene significa tirare dritto. Nell’ esodo dell’Antigone di Sofocle, il Nunzio risponde alla sua fivlh devspoina (1192) la regina di Tebe Euridice che ha sentito grida di sventure e ne è rimasta atterrita ma vuole sapere la verità. La ascolterà perché non è inesperta di disgrazie “kakw`n ga;r oujk a[peiro~ ou\s j jakouvsomai” (1191)
L’ a[ggelo~ risponde che non tralascerà nemmeno una parola della verità:/perché infatti dovrei blandirti con menzogne di cui più tardi/appariremo gli autori? è sempre una cosa dritta la verità-ojrqo;n aJlhvvqei j ajeiv" (1193-1195)
Come la verità e come il regolo deve essere la virtù che non può essere storta o piegata: “Idem ergo de virtute dicemus: et haec recta est, flexuram non recipit ” (Seneca, Ep. 71, 20), anche questa è diritta, non ammette piegatura.
Stabilita dunque la rettitudine della verità e della virtù, devo però dire che quanti distorcono la verità per viltà o per il proprio vantaggio non sono tanto gli idealisti come Platone cui Nietzsche allude in primis, quanto i conformisti e gli opportunisti.
In pagine precedenti citate sopra Nietzsche ha riconosciuto il pregio dell’affermazione della verità a Tucidide, a Machiavelli, a Schopenhauer e a chi è davvero aristocratico.
Bologna 11 febbraio 2023 ore 18, 22 giovanni ghiselli
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