Nietzsche 127. Ecce homo. Perché io sono un destino 8
“Infine-ed è la cosa più tremenda-nel concetto dell’uomo buono si è preso il partito di tutto ciò che è debole, malato, malriuscito, sofferente di se stesso, di tutto ciò che deve perire-, si è invertita la legge della selezione, si è fatto un ideale di ciò che contraddice l’uomo fiero e benriuscito, colui che dice sì, che è certo dell’avvenire, che è garante dell’avvenire,-questi ormai viene chiamato il malvagio…E tutto questo fu creduto come la morale! Ecrasez l’infàme!”
Non è più così. Oggi il buono, il meritevole è il raccomandato vincente, il protetto dal potere, mentre l’infame da esecrare è lo sprotetto, il perdente, il fallito. Leggo di studenti universitari che si suicidano per orrore del fallimento. Questo colpisce la debolezza economica e sociale.
Nietzsche 128. Ecce homo. Perché io sono un destino 9
“Sono stato capito?- Dioniso contro il Crocifisso”.
Eppure, come ho già ricordato alle nozze di Cana, prima di venire crocifisso dall’odio dei sacerdoti e dall’ignoranza della feccia aizzata, Cristo fece scorrere il vino come succede nelle Baccanti di Euripide guidate da Dioniso
Ricordo l’Epodo della Parodo
E’ cosa dolce nei monti, quando dai tiasi in corsa
Si cade a terra, indossando 136
il sacro indumento della nebride, cacciando
il sangue del capro ucciso, gioia di mangiare la carne cruda, spingendosi sui monti frigi, lidi, e il capo è Dioniso, 140
evoè.
Scorre di latte il suolo, scorre di vino, scorre del nettare
delle api. - Jrei` de, gavlakti pevdon, Jre` d j oi[nw/-
Bacco sollevando 145
la fiamma ardente
dalla torcia di pino
come fumo di incenso di Siria
si precipita, con la corsa e
con danze eccitando le erranti
e con grida spingendole,
e scagliando nell'aria la molle chioma. 150
E insieme con urla di evoè grida così:
"O andate Baccanti,
andate Baccanti,
con lo splendore dello Tmolo aurifluente,
cantate Dioniso 155
al suono dei timpani dal cupo tuono,
celebrando con urla di evoè il dio dell'evoè
tra clamori e gridi frigi
quando il sacro flauto melodioso 160
freme sacri ludi, che si accordano
alle erranti al monte, al monte: felice 165
allora, come puledra con la madre
al pascolo, muove il piede rapido, a balzi, la baccante.
Bologna 13 febbraio 2023 ore 10, 05 giovanni ghiselli
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