NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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lunedì 6 febbraio 2023

Nietzsche 107 Ecce homo Perché sono così accorto 8. Ambienti ottusi e meschini portano all’odio.

 

 


 

“in tutto questo, nella scelta degli alimenti, del luogo e del clima, degli svaghi-domina un istinto di autoconversazione che si esprime nel modo più inequivocabile come istinto di autodifesa”.

 

Non sempre: a volte prevale l’istinto di autodistruzione e autooffesa.

 

“Non vedere, non sentire tante cose, non farsene avvicinare-prima accortezza, prima prova che non siamo un caso, ma una necessità (…) le spese fatte per difendersi, per quanto piccole, una volta diventate regola, abitudine, determinano un depauperamento straordinario e del tutto superfluo. Il difendersi, l non-farsi-avvicinare è una spesa, è uno sperpero di forza a fini negativi”.

 

Dipende: a parer mio lo sperpero da evitare è innanzitutto quello del tempo, quindi da schivare sono tutti i ladri del il poco tempo che abbiamo, il nostro bene più prezioso, vomitantoci addosso chiacchiere insignificanti e ininterrotte.

 

Leggete la prima lettera di Seneca: Vindica te tibi et tempus (…) collige et serva (1 , 1) Omnes horas complectĕre (1, 2) Omnia, Lucili, aliena sunt, tempus tantum nostrum est (1, 4) sera parsimonia in fundo est. (1, 5).

Cfr. anche il De brevitate vitae.

 

Torniamo a Nietrzsche: “Mettiamo che uscissi di casa e trovassi , invece della quieta e aristocratica Torino una qualunque piccola città tedesca: il mio istinto dovrebbe ricacciare tutto ciò che di quel mondo ottuso e meschino vuole penetrarlo. O se trovassi una grande città tedesca, questo vizio trasformato in edifici, dove non cresce niente, dove ogni cosa, buona o cattiva, è importata. Come potrei non diventare un istrice?- Ma avere aculei è una dissipazione, un doppio lusso, quando siamo padroni di avere non aculei, ma mani aperte”.

 

Le parole “quel mondo ottuso e meschino” mi fa pensare che ogni ambiente siffatto è incline all’odio e alla pazzia o almeno al pettegolezzo malevolo. Mi viene in mente il film visto di recente Gli spiriti dell’isola. Un film di qualità.

 

Dirò di più: la noia suscitata da tali ambienti può spingere a desiderare la guerra. Lo afferma E. Fromm:

 War is exciting, even if it entails risks for one’s life and much physical sofference. Considering that the life of the average person is boring, routinized, and lacking in adventure, the readiness to go to war must be understood as a desire to put an end to the boring routine of daily life-and to throw oneself into an adventure, the only adventure, in fact, the average person may expect to have in his life[1], la guerra è eccitante, perfino se implica rischi per la propria vita e grandi sofferenze fisiche. Considerando che la vita della persona media è noiosa, fatta di routine, e carente di avventure, la disposizione a partire per la guerra deve essere intesa come il desiderio di porre fine alla noiosa routine della vita quotidiana e di gettarsi in un’avventura, l’unica avventura, di fatto, che la persona media può aspettarsi nella vita.

 

Nietzsche prosegue con un argomento che ci riguarda “il rapporto con i libri” “Il dotto, che in fondo non fa che “compulsare” libri-circa duecento al giorno per il filologo medio-finisce col perdere completamente la capacità di pensare per conto suo. Se non compulsa non pensa…Il dotto-un décadent-. L’ho visto con i miei occhi: nature dotate, ricche e libere, già a trent’anni tutti “morti dal leggere”, ridotti come fiammiferi, che si sfregano perché facciano delle scintille- dei “pensieri”…bene, per me questo è vizioso!” Queste ultime righe le avevo già citate sopra.

 

Personalmente non mi attirano gli scritti che non siano universali e non siano realistici: leggere un libro, impararlo deve offrimi spunti per accrescere la coscienza di me stesso e del mondo, potenziando così la mia vita.

Bologna 6 febbraio 2023 ore 11, 59

giovanni ghiselli. Ora voglia di uscire, voglia di fare: bicicletta, salita, soleggiarsi nel sole da solo. Poi mangiare un’insalata con il tonno all’Arci di San Lazzaro. Li ripagherò lavando i piatti. Poi, intorno alle 17 tornerò a questo lavoro fino alle 20. Quindi una corsa e dopo tutto può essere.

p. s.

Sempre1320202

 



[1] The Anatomy of human destructiveness, pp. 241-242.

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