Nietzsche 101 Crepuscolo degli idoli . Scorribande di un inattuale. 49 Goethe.
Un fatto non tedesco ma europeo, un grandioso tentativo di superare il diciottesimo secolo con un ritorno alla natura, con un ascendere alla naturalità del Rinascimento, una specie di autosuperamento da parte di questo secolo (…) Egli non si astrasse dalla vita, ma si immise in essa; non fu pusillanime e prese su di sé e dentro di sé quante più cose era possibile. Quel che voleva era totalità; egli combatté la separazione di ragione, sensibilità, sentimento, volontà; si disciplinò per la totalità, creò se stesso. In un’ epoca non orientata al realismo, Goethe fu un realista convinto: disse sì a tutto ciò che in essa gli fosse affine, -la sua più grande esperienza fu appunto quell’ens realissimum chiamato Napoleone.
Goethe concepiva un uomo forte, di elevata cultura, versato in tutte le attività fisiche, capace di tenersi a freno, rispettoso di sé, che potesse osare di concedersi tutto l’ambito e la ricchezza della naturalità e che fosse abbastanza forte per questa libertà; l’uomo della tolleranza non per la debolezza ma per la propria forza, perché capace di impiegare a proprio vantaggio anche ciò di cui una natura mediocre sarebbe perita; l’uomo per il quale non esiste più nulla di proibito, tranne la debolezza, si chiami essa vizio o virtù. Un tale spirito divenuto libero sta con gioioso e fidente fatalismo in mezzo al tutto, nella fede che solo ciò che è isolato è riprovevole, e che ogni cosa si redime e si afferma nel tutto-egli non nega più…Ma una fede come questa è la più alta delle fedi possibili: l’ho battezzata dal nome di Dioniso”.
Appongo un breve, dovuto, commento
Quanto a egli non nega più, nel Faust di Goethe, Mefistofele si presenta dicendo “Ich bin der Geist , der stets verneint” (Parte prima, StudioI , v. 1338) io sono lo spirito che nega sempre .
Nelle Nuvole di Aristofane, Fidippide scende dal pensatoio condotto per mano da Socrate, e suo padre Strepsiade, vedendolo da vicino, è contento poiché il ragazzo ha preso l'aspetto malsano e supponente dei socratici:
"come sono contento vedendo quel colore!
Ora davvero subito a vederti sei negatore
e contestatore- nu'n me;n g j ijdei'n ei\ prw'ton ejxarnhtiko;"- kajntilogikov""(- 1171-1172).
Ecco dunque che il giovane ha preso quell'aria faziosa tipica dei fannulloni filosofeggianti, pieni di pretese e privi di merito. Il padre spera che con l’aiuto di questo allievo del cattivo maestro Socrate, potrà ingannare i suoi creditori e non pagare i debiti fatti per pagare i lussi del figlio.
Bologna 3 febbraio 2022 ore 18, 27
giovanni ghiselli
p. s.
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