Nietzsche 101 Crepuscolo degli idoli . Quel che debbo agli antichi 1.
Sallustio e Orazio.
“Il mio senso per lo stile, per l’epigramma come stile si destò quasi all’improvviso nell’accostarmi a Sallustio”.
Faccio un esempio di brevità sallustiana: lo storiografo descrive vari aspetti del carattere paradossale di Catilina, un uomo fuori dal comune misto di vizi e capacità notevoli , comunque in grado di osare rischiando tutto, e ne sintetizza il ritratto con queste poche parole: “opprimundae rei publicae consilium cepit” (Bellum Catilinae, XVI), concepì il piano di schiacciare lo Stato.
Nietzsche cercava modelli per acquisire un fraseggiare di brevità e di forza.
“Si riconoscerà in me , sin dentro il mio Zarathustra, una ambizione assai seria di stile romano, per ciò che nello stile è aere perennius. Non altrimenti mi successe al mio primo contatto con Orazio. Sino ad ora non ho provato con nessun altro poeta lo stesso rapimento artistico che mi diede sin dall’inizio un’ode di Orazio. Ciò che essa raggiunge in certe lingue non si può nemmeno volere. Questo mosaico di parole, in cui ogni parola espande la sua forza come suono, come posizione, come concetto, a destra e a sinistra e sopra il tutto, questo minimum nell’estensione e nel numero dei segni e questo maximum così ottenuto nell’energia dei segni-tutto ciò è romano e, se mi si vuol credere, aristocratico par excellence.
Al suo confronto tutta l’altra poesia divenya qualcosa di troppo popolare-una mera loquacità del sentimento”.
Faccio un esempio di espressione oraziana estremamente sintetica e pure ossimorica: Pirra è simplex munditiis (Orazio, Odi I, 5, 5) semplice nell'eleganza.
Bologna 4 febbraio 2023 ore 11, 52 giovanni ghiselli
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