Le date.
Nerone nasce nel dicembre del 37.
48 Morte di Messalina.
49 Nerone viene affidato a Seneca.
50 Nerone viene adottato da Claudio
Nel 53 sposa Ottavia.
Diviene imperatore nell'ottobre del 54.
Nel 55 uccide Britannico.
Nel 59 ammazza Agrippina.
61 episodio di Budicca.
62 uccide Ottavia. Seneca si ritira, muore Burro. Nerone si guasta con il senato. Sposa Poppea.
64 riforma monetaria e rottura definitiva con il senato
65 uccisione di Poppea
66 Tiridate si sottomette
66-67 viaggio in Grecia.
giugno 68 suicidio.
Fonti e bibliogafia essenziale
Tacito, Historiae, Annales.
Fonti di Tacito: Fabio Rustico, molto malevolo verso Nerone,
Cluvio Rufo, la fonte meno ostile.
Svetonio Paolino,governatore della Britannia: Commentarii. Corbulone : Commentarii.
Seneca, Apokolokyntōsis (54), De Clementia (55). Naturales Quaestiones.
Plinio il Vecchio, Historia a fine Aufidii Bassi, perduta.
Plinio il Giovane (Panegirico di Traiano).
Marziale, Epigrammi.
Plutarco: De sera numinis vindicta; Vita di Galba, Vita di Otone.
Svetonio (70-126) , Neronis Vita.
Giovenale, Satire.
Cassio Dione (II-III secolo) , Storia Romana.
S. Mazzarino, L'impero romano , Laterza, Bari, 1973.
S. Mazzarino, Il pensiero storico classico , Laterza, Bari, 1974.
E. Cizek, La Roma di Nerone, Garzanti, Milano, 1984.
M. Fini, Nerone, duemila anni di calunnie, Mondadori, 1993
E. Champlin, Nerone, trad. it. Laterza, Roma-Bari, 2008.
Roberto Gervaso, Nerone, Rusconi 1978.
Gerolamo Cardano[1], Elogio di Nerone.
Come Svetonio procederò non per tempora sed per species (Augusti Vita, 9, 1), non attraverso gli anni bensì gli argomenti.
Nerone nacque nel dicembre del 37 e morì nel giugno del 68, a 30 anni e sei mesi. Parliamo dunque di un bambino, di un adolescente e di un ragazzo.
Il potere dell'imperatore era basato sul comando degli eserciti (imperium), il governo delle province imperiali, i cui proventi rifornivano il fiscus la cassa privata dell'imperatore e sull'auctoritas morale superiore alla potestas comune agli altri magistrati
Egli era princeps senatus, il primo dei senatori.
Nel 56 Nerone accetterà il titolo di pater patriae. Nel De clementia che Seneca dedica a Nerone (del 55), c'è la teoria paternalistica del potere.
Seneca ricorda a Nerone che è il principe a stabilire i buoni costumi per il suo Sato: “constituit bonos mores civitati princeps” (III, 20, 3).
La premessa è che la immensa multitudo dei cittadini illius spiritu regitur, illius ratione flectitur, è retta dal suo spirito, viene piegata dalla ragione di lui, mentre tale moltitudine si spezzerebbe per i propri sforzi se non venisse sostenuta dalla saggezza del reggitore (III, 1, 5). Nella cooperazione tra il principe e lo Stato, questo costituisce la forza del corpo del quale Cesare è il caput (III, 2, 3), l’acropoli della nazione.
Regnare del resto dovrebbe essere una e[ndoxo~ douleiva, un onorevole servire secondo la teoria stoica.
Seneca nell'ultimo capitolo del De clementia chiarisce che la tanto celebrata felicità del principe consiste nel dare salvezza a molti, nel richiamare la vita dalla morte stessa e nel meritare la corona civica con la clemenza: “Felicitas illa multis salutem dare et vitam ab ipsa morte revocare et mereri clementia civicam”. Ecco le ultime parole del De clementia : “ Haec divina potentia est gregatim ac publice servare; multos quidem occidere et indiscretos incendi ac ruinae potentia est”, potenza divina è questa: salvare le folle e i popoli interi; invece ammazzare indistintamente molte persone è piuttosto potenza degli incendi e dei crolli.
Nelle successive[2] Epistole a Lucilio il maestro di Nerone già ripudiato dal discepolo imperiale ricorda che nell'età dell'oro governare era compiere un dovere non esercitare un potere assoluto: “Officium erat imperare, non regnum”(90, 5).
Secondo Svetonio, nei primi tempi del suo principato Nerone si comportò da filantropo, al punto che quando venne costretto dalle leggi a firmare una condanna a morte esclamò: “quam vellem, inquit, nescire litteras!” (Neronis vita, 10), come vorrei non saper scrivere! Inoltre soppresse o abolì le imposte più gravose, salutava i cittadini chiamandoli per nome, e al Senato, che gli porgeva ringraziamenti, rispose: “Cum meruero”, quando li avrò meritati.
Bologna 3 dicembre 2024 ore 9, 45 giovanni ghiselli
p. s.
Il 16 dicembre dalle 17 presenterò una parte del lungo percorso (123 pagine) su Nerone. Completerò l’esposizione del percorso durante il corso che terrò alla Primo Levi dal 21 gennaio all’11 marzo 2025.
Prima di Nerone presenterò Alessandro Magno e Annibale in 8 incontri di due ore ciascuno.
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