Livio e il re Numa. Il dramma satiresco Sisifo attribuito a Crizia. Seneca. Stazio. Machiavelli.
Fu il re Numa che decise di infondere il timore degli dèi (“deorum metum iniciendum ratus est ” (Livio, I, 19, 4), cosa efficacissima per la massa ignorante e rozza di quei tempi.
E' la ragione da Crizia, già svelata nel dramma satiresco Sisifo attribuito a Crizia sofista e tiranno sanguinario, (460-403 a. C.).
Questa pièce contiene la teoria razionalistica dell'utilità politica della religione la quale è un'invenzione geniale e valida a frenare i male intenzionati con la paura dei castighi poiché le leggi non bastano a inceppare i malvagi quando agiscono di nascosto:"mi sembra che prima un uomo accorto e saggio di mente, inventò per i mortali il terrore (devo") degli dei, affinché per i malvagi ci fosse uno spauracchio ("ti dei'ma") anche se fanno o parlano o pensano qualche cosa furtivamente ("lavqra/")[1].
Seneca (1 a. c. ca-65d. C.) nelle Naturales quaestiones (opera della vecchiaia) ribadisce questo concetto:"ad coercendos imperitorum animos sapientissimi viri iudicaverunt inevitabilem metum ut aliquid supra nos timeremus. Utile erat in tanta audacia scelerum esse aliquid adversus quod nemo sibi satis potens videretur " (II, 42, 3), per tenere a freno gli animi degli ignoranti, degli uomini sapientissimi giudicarono inevitabile la paura perché temessimo qualche cosa sopra di noi. Era utile in così grande audacia di delitti che ci fosse qualche cosa contro la quale nessuno si credesse abbastanza potente.
Nella Tebaide di Stazio (45 ca-96 d. C.) Anfiarao annuncia cattivi presagi e Capaneo replica:"quid inertia pectora terres?/primus in orbe deos fecit timor " (III, 660-661), perché terrorizzi i petti senza energia? per prima la paura impose gli dèi al mondo.
Un argomento che in epoca moderna viene ripreso da Machiavelli . L'XI capitolo del I libro dei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (1517) verte sulla religione dei Romani: tra questi il re Numa "trovando un popolo ferocissimo, e volendolo ridurre nelle obedienze civili con le arti della pace, si volse alla religione come cosa del tutto necessaria a volere mantenere una civiltà e la constituì in modo che per più secoli non fu mai tanto timore di Dio quanto in quella republica il che facilitò qualunque impresa che il Senato o quelli grandi uomini romani disegnassero fare...E vedesi, chi considera bene le istorie romane, quanto serviva la religione a comandare gli eserciti, ad animire la Plebe, a mantenere gli uomini buoni a fare vergognare i rei. Talché se si avesse a disputare a quale principe Roma fusse più obligata o a Romolo o a Numa credo più tosto Numa otterrebbe il primo grado: perché dove è religione facilmente si possono introdurre l'armi e dove sono l'armi e non religione con difficultà si può introdurre quella...E veramente mai fu alcuno ordinatore di leggi straordinarie in uno popolo che non ricorresse a Dio, perché altrimenti non sarebbero accettate".
Quindi Machiavelli tra i legislatori che "ricorrono a Dio" nomina Licurgo e Solone. Infine tira le somme:"Considerato adunque tutto, conchiudo che la religione introdotta da Numa fu intra le prime cagioni della felicità di quella città, perché quella causò buoni ordini, i buoni ordini fanno buona fortuna, e dalla buona fortuna nacquero i felici successi delle imprese. E come la osservanza del culto divino è cagione della grandezza delle repubbliche, così il dispregio di quello è cagione della rovina di esse. Perché dove manca il timore di Dio, conviene o che quel regno rovini o che sia sostenuto dal timore d'uno principe che sopperisca a' defetti della religione".
Una delle cause dell’implosione dell’Unione Sovietica secondo me è stata la volontà dei dirigenti di sopprimere la religione in un popolo pio.
Bologna 25 dicembre 2024 ore 11, 44 giovanni ghiselli
p. s.
“Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattro mill’anni i Profeti
un poco di paglia ha per letto” (Gozzano, La Notte Santa)
Gesù poi detto il Cristo è stato messo al mondo e salvato dalla madre, la ragazza Maria, con l’aiuto di altre donne. Come quasi tutti noi. Le donne non solo ci mettono al mondo-con il contributo dei maschi per carità- ma poi ci tengono al mondo quasi senza quell’aiuto. Pasolini nel film Edipo re raffigura suo padre in divisa di ufficiale che guarda con ostilità la culla del figlio neonato e pensa parole ostili.
p. s.
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