Si bene calculum ponas, ubique naufragium est
Una palinodia relativa a una giornalista brava
Ho detto e scritto male dei giornalisti in un post di questa mattina.
Ma devo fare un distinguo. Durante il mio povero desinare all’Arci di San Lazzaro, dopo un giro in bicicletta da brividi in più sensi, ho sfogliato “la Repubblica” e vi ho trovato un bel pezzo di Concita De Gregorio che da qualche tempo descrive il degrado umanistico e umano dell’Italia con bravura e coraggio.
L’articolo, intitolato “Nel grande mare senza scialuppe”, è diviso tra le pagine 1 e 23 e denuncia l’essenza del male che ci divora. Il nostro tempo di antiumanesimo verrà ricordato dai nipoti o dai posteri con tali parole: “Nei primi trent’anni del Duemila morirono nel Mediterraneo decine e decine di migliaia di persone , moltissimi bambini. Furono lasciate morire, era infatti il tempo in cui l’Italia disprezzava la vita di chi cercava asilo”. Il grassetto è mio.
Aggiungo un breve commento
Il disprezzo della vita purtroppo non riguarda solo chi cerca asilo ed è lasciato annegare. La vita dei più, gli infelici molti, viene umiliata, offesa e spesso pure annientata nelle tante occasioni offerte al prepotente di fare il male a chi è più debole di lui e privo di ogni protezione .
Dall’automobile che arrota il pedone, al bullo che usa il coltello, al caporione che umilia il dipendente, al dirigente che prende uno stipendio centinaia di volte più grande di quello del salariato.
Il disprezzo della vita umana, del lavoro umano, della cultura è dappertutto: “ Si bene calculum ponas, ubique naufragium est " si legge nel Satyricon (115, 17), se fai bene i conti, il naufragio è dappertutto.
La nostra civiltà è decrepita come quella descritta dall’autore di questo capolavoro della letteratura latina, probabilmente Petronio, arbitro dell’eleganza, poi vittima di Nerone che poco dopo si suicidò.
Il naufragio dunque è proprio dovunque.
Le sorti cui assistiano sono tutt’altro che magnifiche e progressive come vogliono farci credere gli attuali timonieri di questa rotta disastrosa echeggiati dai loro mozzi e scagnozzi vari che imparano e ripetono a memoria le menzogne gradite ai padroni se non vogliono essere allontanati dalla greppia.
Bologna 15 dicembre 2024 ore 18, 53. giovanni ghiselli.
p. s.
Chi vuole saperne di più venga domani a sentire la mia conferenza. Garantisco che è un lavoro ben fatto.
Lunedì 16 dicembre dalle 17 alle 18, 30 terrò una conferenza su Nerone nella biblioteca Ginzburg di Bologna Via Genova 10 - 40139 Bologna
tel. 051/466307. Ingresso libero ma è gradita la prenotazione.
Aggiungo il link per partecipare on-line da lontano
https://meet.google.com/fxm-jbrp-pjp
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