Nel 1968, anno sintomatico della mia vita successiva, iniziai diverse attività che ho seguitato a praticare per anni. Alcune non le esercito più mentre altre fanno ancora parte della mia prassi quotidiana.
Allora presi l’abitudine di sostenere pubblicamente la causa dei poveri. “publicam miserorum causam pro mea consuetudine suscepi, come scrisse Catilina a Quinto Catulo (Sallustio, Bellum Catilinae, 35).
Ho rischiato di venire radiato dalla famiglia, licenziato dal lavoro, proscritto da altri ambienti che frequentavo prima. Molti mi hanno benedetto, altri maledetto.
Me la sono cavata. Era mia guida il Sole. Oggi è vicino a rinascere.
L’ho pagata cara, ma non quanto Catilina: sono ancora vivo, e lo faccio ancora e continuerò a farlo finchè me ne rimarrà la caratura fisica, mentale e morale. Bologna 19 dicembre 2024 ore 17, 28
p. s.
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