E’ indirizzata a Michele Serra rimproverato di non esecrare abbastanza il massacro dei Palestinesi. Non ne conosco l’autrice ma voglio estenderne il messaggio ai miei lettori.
Cito alcune frasi della sua lettera
Dopo avere chiarito che nelle reciproche orrende carneficine sono stati uccisi “un israeliano a 1000 e forse 10 mila palestinesi” la Costa procede così: “Mi sono sempre chiesta come sia stata possibile la tragedia dell’olocausto nella civile e colta Europa degli anni ’30 e ’40.
Adesso ho la risposta: le vite dei poveri, degli oppressi, dei deboli, delle persone senza potere e protezione (come gli ebrei allora e come sono i palestinesi adesso) non interessano a nessuno. Pochi hanno il coraggio di opporsi al potere e rifiutare l’orrore”.
Sono le parole chiave della lettera.
Michele Serra risponde rivendicando le proprie condanne dei massacri inflitti ai Palestinesi oltre ai suoi sacri anatemi contro quelli subiti dagli Israeliani. Tuttavia non riconosce che la giustizia, o vendetta che sia, del governo di Tel Aviv ha quanto mento quintuplicato il numero delle vittime e moltiplicato per 10 mila le distruzioni dell’ambiente dove vivevano, andavano a scuola, venivano curati i gli abitanti del mattatoio di Gaza.
Intanto il massacro continua.
Il detentore della rubrica PERPOSTA conclude rivendicando la propria imparzialità: “E dunque sì, Sabrina, su quella atroce questione rimango cerchiobottista. Posizione anche penosa, perché mi prendo i rimbrotti- e qualche volta peggio di entrambi i fronti”.
Un mio breve commento: Michele Serra, oltre a rispondere ai lettori del venerdì, detiene una rubrica su “la Repubblica” e viene invitato ogni due settimane da Formigli alla trasmissione Piazza Pulita che seguo.
Ebbene, Serra fa parte del gruppo cui appartiene pure Corrado Augias: sono dei benpensanti organici alla “buona borghesia” medio alta, non del tutto incolti né davvero preparati in alcuna disciplina, persone benestanti che dicono parole gradite a quelli come loro cercando di renderle accettabili a molti attraverso l’ironia, i paradossi, gli ossimori, i ghiribizzi salati, tutte scappatoie dal cercare e rivelare le cause dei fatti e dall’ indicare con dito diritto la verità che rimane occultata dietro il sipario della latenza e talora viene contaminata dalla mezza menzogna nonostante la loro astuta cautela. Mi consola il pensiero che probabilmente vengono letti e compresi questi miei post, sebbene io sia soltanto uno studioso vecchio povero e sprotetto, degli articoli di questi gran signori e maestri del pensiero, così reputati da chi non se ne intende.
Bologna 13 dicembre 2024 ore 17, 46 giovanni ghiselli
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