Goya, Volo di streghe |
Ho
sentito empie streghe e malvagi maghi sedicenti cristiani accusare Bergoglio di
essere l’Anticristo. Non senza aggiungere si dovrebbero preparare favrmaka kakav, incantesimi e riti appropriati per spedirlo
all’inferno.
Io
al contrario lo stimo quale vero vicario di Cristo e gli voglio bene.
Oggi
ha detto: “le persone sono più importanti dell’economia.”
Parole
umane.
Un
paio di giorni fa invece un tal Capezzone, non nuovo a tali mascalzonate, ha
detto in televisione che i morti arrivano per i danni subiti dall’economia. Per
lui e altri della sua empia sètta le decine di migliaia di morti per virus non
contano niente, anzi casomai hanno dato una piccola mano alla santa economia
dato che non prenderanno più le pensioni.
Un’altra
volta, quando Vauro ebbe ricordato i 20 milioni di Russi morti per respingere
l’invasione nazista e sconfiggere Hitler, il sopraddetto ribatté che i
sovietici avevano causato molti più morti.
In
questa seconda occasione Capezzone ha aggiunto che non si deve dare alcun bonus
per la bicicletta o altre insignificanti piccolezze, bensì miliardi di euro a
industriali e commercianti. Leggo su “la Repubblica” di oggi, 31 maggio 2020,
questo titolo: “Fascisti ed ex forconi in piazza. ‘ Il virus è un’invenzione’”
(pagina 9).
Ricordo
ai vari avvelenatori delle coscienze le parole con le quali la nutrice
di Medea racconta come la nipote del Sole fosse solita preparare i veleni: "Mortifera
carpit gramina ac serpentium/saniem exprĭmit miscetque et obscenas
aves/maestique cor bubonis et raucae strigis/exsecta vivae viscera (…) Addit
venenis verba non illis minus/metuenda. Sonuit ecce vesano gradu/canitque.
Mundus vocibus primis tremit" (Seneca, Medea, vv. 731 - 734
e 737 - 740), sminuzza le erbe micidiali e spreme la bava dei serpenti e
mescola anche uccelli di cattivo augurio e il cuore di un lugubre gufo e le
viscere strappate da stridula strige ancora viva (…) Ai veleni aggiunge parole
non meno tremende di quelle. Eccola che ha fatto risuonare il suo passo furioso
e canta. Il mondo trema solo a udirne la voce.
E’ difficile leggere il resoconto
dei preparativi di Medea senza riandare con la mente agli incantesimi del Macbeth.
Si tratta della prima scena del
quarto atto della tragedia di Shakespeare. Le streghe mettono vari ingredienti
in una caldaia bollente. Vediamone alcuni: filetto di una biscia di pantano (Fillet of a fenny snake), pelo di
pipistrello e lingua di cane (wool of bat, and
tongue of dog), zampa di lucertola e ala d’allocco (lizard’s leg, and
howlet’s wing), fegato di giudeo bestemmiatore (liver of blaspheming
jew), dita di un bambino strangolato al suo nascere, appena messo al mondo
in una fossa da una sgualdrina (finger of birth - strangled
babe - ditch - delivered by a drab), viscere di una tigre (a tiger’s chaudron),
tutto da raffreddare con il sangue di un babbuino (with a baboon’s blood).
Le streghe del Macbeth come
Medea sono seguaci di Ecate che si rivolge alle fatali donne, fatali sorelle
(the weird
women, the
weird sisters,) rimproverandole di non averla consultata, dato il suo
ruolo: "And I, the mistress of your charms,/the close contriver of all
harms,/was never called to bear my part,/or show the glory of our art?" (III,
5), e io, la signora dei vostri incantesimi, la segreta progettatrice di tutti
i mali, non sono mai stata chiamata a fare la mia parte, o a mostrare la gloria
dell'arte nostra?
Dunque prego i miei lettori “e
ripriego , che il priego valga mille” di non entrare in questa sètta e non dare
retta a quanti sostengono che la vita umana vale meno del denaro, che le
biciclette non devono sostituire le automobili e che i poveri, gli indeboliti,
i vecchi vanno sacrificati sugli altari di questi numi della religio quae tantum
potuit suadere malorum: l’economia, il mercato, il pil.
Dobbiamo ripristinare l’umanesimo
inteso come amore dell’umanità e dare scacco matto al virus con la tattica
vincente dei cunctatores:
Quinto Fabio Massimo, Kutuzov e Zukov qui cunctando
restituerunt rem.
giovanni ghiselli