giovedì 1 giugno 2023

Arcana imperii. Galizia e Ucraina.

Musil, L’uomo senza qualità, Parte terza 13. pp- 747-755

Ulrich ritorna a casa e il generale lo informa di tutto ciò che ha perduto.

 


 

Ulrich fece ritorno alla sua casa deserta. Libri e scritti giacevano sui tavolini rispettati dalle mani servili, aperti alla pagina interrotta ma tutto era raffreddato e indurito come il contenuto di un crogiolo dal fuoco spento.

Credo che uno scritto non possa subire giorni di interruzione: se ne ha a male come un’amante trascurata.

Ulrich sentiva ripugnanza a tornare in contatto con quegli avanzi di se stesso. Aveva trovato e provato emozioni nuove. Tutto gli appariva diverso. Non c’era più una strada da continuare a percorrere.

E’ quello che chiamo “metodo”. Senza metodo ci si impantana. L’incontro con la sorella aveva spinto Ulrich con una forza meravigliosa ma non sapeva dove . Andò a vedere la corrispondenza e gli dispiacque che non ci fosse un telegramma di Agathe.

Si guardò bene di aprire due lettere spesse di Bonadea l’ex amante noiosa. Vide un biglietto del conte Leinsdorf  che lo pregava di recarsi da lui e due letterine flautate di Diotima con accenti malinconici e quasi un po’ teneri. Questa era una donna attraente e ambigua.

 C’erano anche avvisi di chiamate telefoniche. Infine lo chiamò il generale Stumm che 20 minuti dopo arrivò con una gran borsa di cuoio. Tirò fuori due pagnotte. Urlich lo ringraziò della gentilezza di essere andato a casa sua con due pagnotte invece di lasciarlo dormire dopo una notte passata in treno. E’ il modo educato di una persona fine di fare notare una visita importuna. Da certi libri si impara anche l’educazione come il bon ton di ceri Guermantes.

Il generale stette al gioco e gli rispose che pane e acquavite  sono la colazione più adatta dopo una notte di veglia p. 749

Aggiunse che lo Stato Maggiore viene chiamato il corpo dei Gesuiti e quando uno esce dagli uffici si mormora molto. Io mi porto dietro l’attendente quando esco e prendo una borsa e perché non si pensi che la borsa è vuota ci metto dentro due pagnotte.

Nel suo piccolo Stumm confida all’amico gli arcana imperii gesuitici  necessari per mantenere il proprio potere. Il potere costringe alla equivocazione e alla commedia.

Quindiil generale si mise a tagliare il pane con il temperino e disse: “Adesso la parola d’ordine è l’azione”.

  Musil fa dell’ironia nei confronti di questi chiacchieroni inconcludenti

Segue una serie di battute tra i due.

Ulrich dice di non essere un uomo d’azione. L’ha detto anche Arnheim.

Quindi domandò a Stumm se avesse da fare sui campi di petrolio in Galizia.

E’ entrato in medias res e Stumm per prendere tempo seguitava a masticare. Ulrich si rispose da solo: “ma certo che hai da fare coi campi di petrolio”. Sono un argomento cruciale ma è meglio non scoprirsi come ora con le armi. Arnheim vuole acquistare i campi e scavare i pozzi. Il petrolio serve alle navi come combustibile e Arnheim se vuole comprare i campi della Galizia dovrà promettere di fare prezzi speciali.

Sono gli affari di cui il popolo non sa niente eppure verrà mandato a morire in guerra o per lo meno a rimanere feriti come i soldati italiani nel Kossovo.

La Galizia ora si trova nel territorio di Leopoli, in Ucraina appunto.

Sentite cos’altro dice Ulrich: “d’altra parte la Galizia è terreno di schieramento e bastione contro la Russia. I campi andranno protetti in caso di guerra e Arnheim potrà vendere armi prodotte dalle sue fabbriche: “Siete addirittura nati l’uno per l’altro” 750

Come ora i fabbricanti di armi e quelli che vogliono continuare a mandarle in “Galizia”,  cioè in Ucraina

Il generale inghiottì un pezzo di pane e disse che Arnheim era avaro e trattava gli affari con tanta dignità.

Bevve un sorso di acquavite e specificò che non c’erano ancora trattative ma solo scambio di idee. Non certo idee platoniche. Le guerre patriottiche nascondono affari e lucri di alcuni. I tanti morti poi ricevono altari e cimiteri.

Stumm dice di essere marginale in questo affare, di contare poco, solo un consigliere

Ulrich lo incalza per sapere la verità, gliela deve Stumm che vede Arnheim solo grazie a Diotima e a lui stesso. Stumm dice: Arnheim vorrebbe mandare avanti noi e noi lui. Del resto è un segreto militare-arcana exercitus.

Quindi racconta di quando volevano silurarlo. Lo mandarono in Bosnia con la cassa del reggimento: mezza bara mezza mangiatoia. Come la greppia di chi celebra la guerra.

Cassa fatta di legno rinforzato da strisce di ferro come il portone di una fortezza. Tre serrature con tre chiavi affidate a tre uomini. Stumm racconta il rito dell’apertura: “mi pareva di essere un arciprete con due ministranti”. Tutto fatto con cura religiosa, certosina.

Ma dietro la facciata la cassa aveva un buco da dove entrò il cane volpino di Stumm. Dovettero farsi mandare una cassa nuova. Questo dice l’inefficienza di certe procedure e la loro ridicolaggine.

Stumm rivela che Leinsdorf è all’oscuro di tutto e in rapporti non buoni con Arnheim.Anche Tuzzi, il marito di Diotima è all’oscuro di tutto.

Diotima pure: non è affare per donne.

Stumm spiega che nella commissione ministeriale di cui è membro nessuno vuole arrivare al risultato.

Pensate alle commissioni parlamentari sull’uccisione di Kennedy o sulle stragi in Italia.

I due tornano sul fatto che Arnheim ha detto di Ulrich che non è un uomo d’azione: “non ha niente da fare, sicché non gli vengono dei pensieri.

Ulrich menziona “pensieri inutili  che non si possono trasferire sul terreno del potere, pensieri che sono fine a se stessi, pensieri giusti e indipendenti, pensieri di un esteta fuori dal mondo”.  Sono questi i suoi pensieri.

Ulrich vuole sapere cosa pensi Diotima dello spirito nuovo di fare qualcosa.

Stumm risponde che lo spirito nuovo non dovrà contenere molti pensieri. Anche i sentimenti sono fuori tempo. Ora è il tempo dell’azione. Forse è lo spirito militarista.

“Un’azione deve avere un senso!” disse Ulrich.

Stumm rivela a Ulrich che fra Diotima e Ulrich c’è qualcosa che non va.

Poi chiede all’amico di andare da Leinsdorf per mitigare la sua ostilità contro i Prussiani quali Arnheim. Ulrich si rifiuta: sono stufo di tutta la storia. Mi ritiro. E’ una cosa troppo stupida. Il generale risponde che quasi tutto è stupido a questo mondo. “Guarda, io senza di te sono stupidissimo”.

Lo ero anche io finché studiavo per il voto, cioè solo quello che mi facevano studiare e come me lo facevano studiare. Poi mi sono stufato e ho trovato il mio metodo: la via mia.

Ulrich chiede tempo: ha bisogno di dormire: “Prima lasciami smaltire il sonno” 755

Bologna 1 giugno 2023 ore 11, 52. giovanni ghiselli

p. s.

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