Certi uomini, osano contatti ravvicinati, anche molti, però brevi, con le donne; una relazione lunga è problematica e fa paura; quanto a una convivenza tale che funzioni bene, essa è ajgw;n mevgisto" ( Euripide, Medea v. 235) la gara massima.
Pure Antifonte sofista afferma che le nozze sono un grande agone: "mevga" ga;r ajgw;n gavmo" ajnqrwvpwn" [1].
Cfr. l’augurio di Odisseo a Nausicaa nel VI canto dell’Odissea quando il naufrago augura all'adolescente che lo sta aiutando un accordo costruttivo con un uomo:"A te gli dèi concedano tanto quanto tu desideri nel tuo cuore,/un uomo e una famiglia e la concordia (oJmofrosuvnhn) degli animi vi diano/nobile (ejsqlhvn): infatti non c'è nulla di più forte e prezioso di questo,/di quando concordi nei pensieri (oJmofronevonte) reggono la casa/l'uomo e la donna: molto dolore per i malevoli,/e gioie per i benevoli; ma soprattutto ne hanno buona fama[2] loro"(vv. 180-185).
Infine le parole della Nutrice di Medea nel prologo della tragedia di Euripide
“ questa appunto è la più grande salvezza:
quando la donna non sia in disaccordo con l'uomo” o{tan gunh; po;~ a[ndra mh, dicostath`/- (Medea-14-15)
Omero dunque auspica la concordia, Euripide si accontenterebbe della non discordia ma anche questa è difficile assai.
Stabilire una relazione immaginandola duratura è un osare rischioso, quasi estremo.
Bologna 18 giugno 2023 ore 11 . giovanni ghiselli
p. s.
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