NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

LE NUOVE DATE! Protagonisti della Storia Antica | Biblioteche Bologna   -  Tutte le date link per partecipare da casa:    meet.google.com/yj...

domenica 25 giugno 2023

La giustificazione estetica della vita e anche della morte.

Osare la propria morte in nome del kalovn che è anche ajgaqovn.


 

La crasi tra bello e buono che troviamo nella parola kalokajgaqiva viene  commentata da Leopardi in questo modo: il greco era : “un popolo che, eziandio nella lingua, faceva pochissima differenza dal buono al bello” (Leopardi, Detti memorabili di Filippo Ottonieri ).

 

 

La giustificazione estetica della vita umana,  il culto della bellezza, è un'altra delle ragioni per cui i Greci sono nostri padri spirituali.

Soltanto nella bellezza si può tollerare il dolore di vivere, afferma  Polissena quando antepone una morte dignitosa a una vita senza onore:"to; ga;r zh'n mh; kalw'~ mevga~ povno~, (Euripide, Ecuba , v. 378),  vivere senza bellezza è un grande tormento".

 

Cassandra dice che deve evitare la guerra chi ha senno, ma se si giunge a farla, una corona non vergognosa è morire nella bellezza per la città.  (povlei kalw`~ ojlevsqai, Euripide,  Troiane, v. 402)

 

Il culto della bellezza nella vita e nella morte non manca in Sofocle: Antigone dice a Ismene: ma lascia che io e la pazzia che spira da me/soffriamo questa prova tremenda: io non soffrirò/nulla di così grave da non morire nobilmente"peivsomai ga;r ouj-tosou`ton oujden w{ste mh; ouj kalw`~ qanei`n ( Antigone, vv. 95-97).

 

 Aiace  dice al corifeo (vv.479-480):"ajll j h] kalw'" zh'n h] kalw'" teqnhkevnai-- to;n eujgenh' crhv" ma il nobile deve o vivere con stile, o con stile morire.

 

 Altrettanto afferma Neottolemo, il figlio schietto dello schietto Achille, in faccia al subdolo Odisseo del Filottete :"

  bouvlomai d j, d' , a[nax, kalw'"-drw'n ejxamartei'n ma'llon h]  nika'n kakw'" " (vv. 94-95), preferisco, sire, fallire agendo con nobiltà che avere successo nella volgarità.

 

Cleopatra in Plutarco e in Shakespeare

La bellezza e la dignità della morte vengono anteposte alla degradazione della vita da Cleopatra, l'ultima dei Tolomei: lo capisce l'ancella Carmione la quale, al soldato che, vedendo il cadavere della regina, le ha domandato : "kala; tau'ta Cavrmion ;" è bello questo?, l'ancella e amica di Cleopatra risponde con il suo ultimo fiato: "kavllista me;n ou\n kai; prevponta th'/ tosouvtwn ajpogovnw/ basilevwn" (Plutarco, Vita di Antonio, 85, 8), è bellissimo e si confà a una donna che discende da re tanto grandi.

 

Lo stesso personaggio (Charmian) dell'Antonio e Cleopatra di Shakespeare, all'ottuso guardiano (First Guard) che le ha posto la medesima domanda retorica (Charmian, is this well done?) , replica : "It is well done, and fitting for a princess-Descended of so many royal kings. Ah, soldier! (5, 2)", è ben fatto e adatto a una sovrana discesa da tanti nobili re. Ah soldato!

 

Bologna 25 giugno 2023 ore 10, 55 giovanni ghiselli

 

p. s.

Statistiche del blog

Sempre1380777

Oggi544

Ieri1613

Questo mese20759

Il mese scorso11484

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento