E’ da vedere perché denuncia lo sfacelo morale e mentale e pure le mostruosità nella prassi della vita quotidiana cui possono portare la povertà di una ragazza, e la ricchezza spropositata, piena di vizi di un ragazzo. Il confronto tra i due ha una storia molto breve e anche molto dolorosa per lei. Lui non ha la sensibilità per condividere questo dolore.
Lei, Anora chiamata Any, è una poveraccia che per vivere deve esibirsi seminuda e farsi stropicciare dai disgraziati clienti di un locale sordido; lui, Ivan, figlio sdilinquito di un oligarca russo, prima paga la giovane miseranda prendendola in affitto quale prostituta personale, poi la sposa, per gioco. Un gioco orribile, a las Vegas appunto. Lui ha 21 anni, lei 22. La ragazza si illude di avere fatto la scalata sociale e di avere trovato l’amore. Ma il matrimonio è una burla. La famiglia di lui, appresa la sventatezza del rampollo, interviene mandando il tutore, un ambiguo sacerdote o pseudo tale, e due guardie del corpo a rimettere a posto le cose. Ivan scappa dalla casa lussuosa dove viveva tra i bagordi in perpetua vacanza , si ubriaca girando per diversi locali e infine torna nel babilonico parabordello dove ha conosciuto Anora. Questa cerca di rimanere nella casa da sposa che crede di avere conquistato con il matrimonio, ma il tutore di Ivan e i due gorilla custodi riescono a portarla via dopo un una scenata infernale con urla, botte e ferite da tutte le parti. Al gorilla più grosso la giovane rompe il naso con una calcio che fa centro in quel ceffo.
Non è tanto cattivo del resto da vendicarsene. Corre in bagno a curarsi.
Quindi arrivano dalla Russia con il loro aereo privato i genitori del ragazzo. L’orribile, spietata madre Galina, insulta la “nuora” con raffiche di parole ingiuriose poi la minaccia, senza che il bamboccio Ivan muova un dito per difenderla. Infine la famiglia organizza e impone il divorzio. Padre madre e figlio sono d’accordo riguardo all’espulsione dell’intrusa. Anora è una creatura priva di affetti, aiuti, protezioni, mezzi, eppure prova a resistere, chiede anche aiuto a Vanja che però non se ne cura e la poveretta non ha strumenti per difendersi dalla famiglia del magnate russo. Questo è sicuro di sé e non prende parte agli alterchi. La sposa vilipesa è desolata però mantiene la sua dignità dicendo al marito mancato che è contenta del divorzio da tale imbecille e a Galina che Ivan l’ha sposata per odio verso la madre. Il vecchio magnate si fa due risate.
Nell’ultima scena appare un barlume di umanità e affettività tra uno dei gorilla di Ivan, il meno grosso e meno stupido, e Anora che piange abbracciandolo dopo che lui le ha detto parole di comprensione e le ha restituito il dono di fidanzamento: un costosissimo anello che le era stato sequestrato e lui aveva recuperato per simpatia verso la povera creatura. Bellina del resto. Straordinariamente brava e molto attraente pur senza essere classicamente bella la protagonista. Brava anche l’odiosa megera Galina. Ivan fa bene la parte dell’imbecille viziato e oppresso dai genitori e traviato dal denaro. I due gorilla sono più umani dei loro padroni. Un film da vedere.
Bologna 16 novembre 2024 ore 17, 46 giovanni ghiselli.
p. s.
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