Nel cuore della metropoli Ibernica
E’ un capitolo corale con tanti personaggi che chiacchierano intorno a Bloom il quale cerca di piazzare nei giornali inserzioni pubblicitarie per conto della ditta Keyes. Il giornale per cuoi lavora Bloom è il Freeman’s Journal, il Giornale dell’uomo libero si presenta con un’impostura già nel nome. Siamo nel centro di Dublino vicino alla colonna Nelson.
In the heart of the Hibernian Metropolis 104 Nel cuore della metropoli ibernica 162 . Hibernia è il nome latino dell’Irlanda, hiberna tellus, terra invernale. La colonna Nelson fu fatta saltare nel 1966 quale simbolo della dominazione inglese. Vanno e vengono i tram sferraglianti e scampanellanti clanging ringing, vetture a due piani e a un piano. Tutto l’episodio è rumoroso: più avanti tante chiacchiere.
Intanto come voce umana c’è quella dell’ispettore della Società tranviarie che bercia rauco per dare il via ai tram
Corriere della corona
Altri berci, altri rumori. I lustrascarpe gridano e lucidano sotto il portico della posta centrale. Oggi gridano i colletti bianchi nelle televisioni.
Dei sacchi di lettere, cartoline, pacchi, vengono scagliati con rumore- loudly- sui furgoni postali. Il rumore è sovrano
L’inquinamento acustico è già presente ai primi del Novecento e denunciato da Joyce. Oggi non lo biasima nessuno eppure credo che sia davvero nocivo. Ma denunciarlo significherebbe danneggiare il mercato delle motociclette dal fracasso infernale. Molto diffuso a Pesaro e sta crescendo anche a Bologna.
I signori della stampa
Facchini in scarponi grossbooted draymen rotolavano barili rolled barrels dai cupi tonfi dultthudding fuori dai magazzini Prince, quindi li ammonticchiavano con altri cupi tonfi sul carro della birreria.
Sono sensibile a questo argomento poiché il rumore mi disturba assai: quando studio o rifletto o dormo o faccio l’amore cioè quasi sempre
Sentiamo Schopenhauer nel capitolo trentesimo dei Parerga e paralipomena intitolato DEL CHIASSO E DEI RUMORI: “il chiasso è la più impertinente di tutte le interruzioni, poiché interrompe, anzi perfino spezza i nostri pensieri. Ma dove non vi è nulla da interrompere, il chiasso non sarà avvertito in modo particolare (…) La tolleranza generale riguardo al chiasso è un sintomo dell’ottusità generale e della povertà di idee”.
Bloom intanto chiede a un impiegato del giornale di ritagliare un’inserzione già pubblicata da un numero arretrato del Freeman per portarla al Telegraph, edizione serale del Freeman. Il nostro Ulisse si adopera per sbarcare il lunario.
Bologna 16 novembre 2024 ore 18, 98 giovanni ghiselli
p. s
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