“Reader!
You who were with me in the hospitals at Gaza!”
Cfr. T. S. Eliot, The Waste Land, 69-70.
Il massacro continua dopo i 40 mila uccisi, comprese migliaia di donne, bambine e bambini. Questo è il genocidio attuale che segue a migliaia di altri massacri di popoli perpetrati nella storia.
Ma secondo alcuni è una giusta vendetta o addirittura un’opera di bene.
Reagire con altra violenza a questa è sbagliato: significa allungare la catena degli orrori. Ma una risposta di parole, sommesse o gridate che siano, è necessaria. Ho scritto queste poche qui per non sentirmi complice di tanto orrore.
Ho sempre condannato fin da bambino ogni genocidio: quello subito dai Troiani quando la brava e bella professoressa Giulia Gattoni ci faceva leggere l’Iliade alle scuole medie, quello sofferto dai nativi americani, quello patito dai semiti Cartaginesi, poi dagli Ebrei. Ora non posso dissimulare lo sdegno e il dolore che provo di fronte a questo crimine che si rinnova ogni giorno con il volgersi delle stagioni .
Bologna 21 novembre 2024 ore 10 giovanni ghiselli.
p. s.
Ti invito, lettore, a rispondermi dicendo che cosa ne pensi, anche senza firmarti se non te la senti.
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