La necessitas.
La necessità suggerì ai Tirii assediati da Alessandro Magno nuovi dispositivi per difesa la, efficacior omni arte necessitas, Curzio Rufo, IV, 3, 24.
Il Prometeo di Eschilo sopporta di sapere il suo destino senza venirne schiacciato, ma sa che gli uomini non sarebbero capaci di reggere una simile tensione (Prometeo incatenato v. 514): “ tevcnh d j ajnavgkh" ajsqenestevra makrw'/ ”, la conoscenza pratica è molto più debole della necessità.
Il potere assoluto dell' jjjjAnavgkh viene apertamente affermato da Euripide nell'Alcesti. Nel terzo Stasimo della tragedia più antica (è del 438) tra le diciassette a noi pervenute, il Coro eleva un inno alla Necessità vista come la divinità massima, quella che vincola e subordina tutti, compresi gli dèi:
"Io attraverso le muse/mi lanciai nelle altezze, e/ho toccato moltissimi ragionamenti (pleivstwn aJyavmeno" lovgwn),/ma non ho trovato niente più forte/della Necessità né alcun rimedio (krei'sson oujde;n jAnavgka"-hu|ron oujdev ti favrmakon)/nelle tavolette tracie che scrisse la voce di/Orfeo, né tra quanti rimedi/diede agli Asclepiadi Febo/dopo averli ricavati dalle erbe come antidoti/per i mortali afflitti dalle malattie"(vv. 962-972). Da questi versi si vede che la Necessità è più forte del lovgo" , della poesia, dell'arte medica.
Prometeo si lamenta, ma rivendica a sé la capacità di prevedere[1] tutto e di capire la forza ineluttabile della necessità :"Eppure che dico? Conosco in anticipo tutto (pavnta proujxepivstamai)/esattamente come accadrà, né alcuna pena mi/raggiungerà inaspettata (oujdev moi potaivnion-ph'm j oujde;n h{xei): ma il destino assegnato è necessario/ sopportarlo il più facilmente possibile, sapendo che/la forza della necessità è ineluttabile (to; th`~ ajnavgkh~ e[st j ajdhvriton sqevno~)"(Prometeo incatenato, vv.101-105)- dhrivomai, contendo.
Ora c’è l’allarme relativo alla prepotenza di Elon Musk e della sua supertecnologia. Nemmeno questa potrà prevalere sulla Necessità, sul destino.
Basta un agente patogeno microscopico a distruggere un uomo anche fortissimo; è bastata la tunica di Nesso a uccidere Eracle. Oggi il potere del denaro è sopravvalutato. Molte persone, come Socrate, possono presentare la loro povertà quale testimone della verità di quanto dicono (cfr. Platone, Apologia di Socrate 31c). Lo affermo anche io con orgoglio.
p. s.
questo brevissimo excursus sarà presentato durante la conferenza che terrò lunedì prossimo nella biblioteca Ginzburg. Mi dicono che si sono già iscritti 25 persone in presenza. Altri seguiranno on-line.
Ricordo ancora una volta il link
Questo è il link per l'incontro del 18 novembre 2024 per chi volesse seguirlo online via Google meet: https://meet.google.com/ixc-xtuy-kbu?authuser=0
Ciao
Claudio Caprini
Biblioteca "Natalia Ginzburg"
Settore Biblioteche e Welfare culturale | Comune di Bologna
Via Genova 10 - 40139 Bologna
tel. 051/466307
E’ tutto gratuito dato che mi alletta la mia povertà considerata vile e negletta dai più. “Altrui vile e negletta, a me sì cara”: per me è un vanto. A chi vuole il percorso intero lo manderò, gratis ovviamente.
p. s
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[1] Il suo nome significa quello che pensa in anticipo, al contrario del fratello Epimeteo che"non era saggio per niente" secondo il Protagora di Platone, 321b-c, e favoriva gli animali privi di ragione.
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