Il lugubre viaggio prosegue su un tetro percorso: “gloomy gardens then went by, one by one: gloomy houses” 89, cupi giardini sfilarono poi, uno dopo l’altro, cupe abitazioni. 138.
Nella carrozza parlano di un delitto. Bloom pensa ad altro, alla moglie: “Cramped in this carriage. She mightn’t like me to come that way without letting her know. Must be careful about women. Catch them once with their pants down. Never forgive you after. Fifteen. 90, stipati in questa carrozza. Ella potrebbe non gradire che io arrivassi da quella parte senza avvertirla. Bisogna stare attenti con le donne. Sorprendile una volta con le mutande abbassate. Non te la perdonano più. Quindici" 139
Quindici può essere il ricordo dell’età della figlia: Millina sciocchina è già qusi una donna anche lei. Così l’ha pensata in un episodio precedente già ricordato.
Nel Primo episodio della Medea di Euripide, la protagonista dice che l'offesa fatta all’amante nella sfera sessuale, la rende sanguinaria: la donna, afferma la nipote del Sole, nelle altre cose è piena di paura, e vile nella lotta e a vedere un'arma; ma quando si trova ad essere offesa nel letto ( ej" eujnh;n hjdikhmevnh, v. 265; cfr. v. 26) non c'è altro cuore più sanguinario ( oujk e[stin frh;n miaifonwtevra, v. 266).
Bloom ci ricorda che le donne possono infuriarsi pure per l'offesa sessuale da loro stesse arrecata nel letto o fuori dal letto.
Si vede la bara e segue un commento che vuole canzonare la morte, buttarla in burla
Coffin now. Got here before us, dead as he is. 90 , la bara ora , Arrivato qui prima di noi, morto com’è 140.
Ridere sulla morte per capovolgerne il significato. Un altro esempio
Un mio compagno di scuola, Accardi, morì schiacciato da un camion a 13 anni durante la nostra terza media. Un altro della nostra classe, un mio ammico mattacchione, quando menzionava il povero ragazzo morto lo chiamava “il ricco Accardi”.
Torniamo a Bloom
Tanti funerali Thousands every hour, migliaia all’ora, Too many in the world 90, troppa gente nel mondo 140. La morte come necessità.
Ora un poco di filosofia
Anassimandro di Mileto (610-550) scrive in maniera lapidaria e stilizzata, con epigrafica efficacia:" Là dove le cose hanno origine, devono tornare secondo necessità: bisogna infatti che esse paghino il fio e siano giudicate per la loro ingiustizia secondo l'ordine del tempo".
Bologna 10 novembre 2024 ore 11, 54 giovanni ghiselli
p. s.
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