Nelle elezioni presidenziali statunitensi ha vinto lo scontento del sistema rappresentato e impersonato dalla Harris, la mulier ridens. Un ridere che non ha incantato chi se la passa male e auspica un cambiamento che Trump, l’homo dal ciuffo giallo- iam senior, sed cruda homini flavaque senectus- ha fatto sperare a un popolo la cui maggioranza non è contenta perché se la passa male.
Ieri mattina ho scritto un post intitolato “Le elezioni americane riguardano non solo i due candidati ma l’intero sistema”. Si trova nel blog e in face-book. Ho scritto che il voto sarebbe stato di fatto un test sul gradimento del sistema osannato dall’ilarità della candidata.
A molti tutto quel ridere è sembrata una beffa irrisoria del loro malessere.
Non prendevo posizione sulla bontà della mulier o dell’homo, non ne facevo una questione di genere come diversi commentatori che auspicavano e prevedevano una vittoria della donna votata dalle donne.
Mi chiedevo piuttosto se il sistema americano piacesse o spiacesse alla maggioranza degli elettori. La risposta è stata chiara.
Dunque ora chi governa deve modificare il sistema dello scontento dei suoi elettori.
Il mio auspicio personale è che Donald Trump innanzitutto utilizzi l’autorità ritrovata con il voto ponendo termine alle guerre che massacrano diversi popoli da tanti mesi. Questo mi sta a cuore prevalentemente. Poi si adoperi per ridurre le disuguaglianze abissali che affamano e umiliano i poveri. Le elezioni della notte siano un monito anche per i nostri governanti. Le ho seguite fino all’alba con interesse. Sentivo che riguardano anche me, anche noi.
Pesaro 6 novembre 2024 ore 10, 15 giovanni ghiselli
p. s.
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