La resurrezione non attira Bloom. But being brought back to life no 103, ma essere riportati in vita no.
Probabilmente Joyce riente di questa nenia funebre cantata da Cornelia, "in vari modi di follia", sul cadavere del figlio Marcello, ucciso dal fratello Flaminio :
"Chiamate il pettirosso e lo scricciolo, che volano sopra i boschetti ombrosi, e con foglie e fiori coprono i corpi soli al mondo degli insepolti. Chiamate al suo lamento funebre la formica, il topo dei campi e la talpa, che levino mucchi di terra per tenerlo caldo e quando le ricche tombe vengono depredate non soffra danno: ma tenete lontano il lupo, che è nemico degli uomini, altrimenti con le sue unghie li dissotterrerà (But keep the wolf far hence, that's foe to men,/For with his nails he' ll dig them up again)"[1].
"T. S: Eliot ha inserito gli ultimi due versi-cambiando la parola "wolf" (lupo) in "dog" (cane), e la parola "foe" (nemico) in "friend" (amico)- nella prima parte di The Waste Land, versi 74-75"[2].
Torniamo al fantasticare di Bloom: non si può seppellire nell’aria però. Giù da un aeronave dunque. Le mosche arrivano prima che uno sia ben morto- Flies come before he’s well dead. Non si curano dell’odore. Pappa di cadavere che si sfalda: odore, sapore come di rapa bianca cruda, smell, taste like raw white turnips-. Basta con questo posto. Joyce capisce che anche il lettore ne ha abbastanza di queste mostruosità.
La volta precedente fu per Poor papa, il povero babbo.
Suicida, ricordate?
The love that kills, l’amore che uccide. Poi torna al macabro cimiteriale.
C’è perfino chi scava la terra di notte al lume di una lanterna come il caso che ho letto per beccare donne sepolte di recente addirittura putrefatte con piaghe aperte. – to get at fresh buried femals or even putrefied with running gravesore. A tanto non arriveranno D’Annunzio, né Fellini: il “grosso vescovo mistificatore” come lo definì Pasolini.
Bloom poi pensa all’altro mondo, quello dopo la morte chiamato inferno named hell.
Non piace alla sua donna, nemmeno a lui. Né a Lucrezio piacque aggiungo. A Dante sì, e un bel po’.Anche il suo Purgatorio è un inferno e il Paradiso è artefatto, una beatitudine fredda, gelata a partire dalla “Vergine madre”.
Scrive bene però, con forza. E’ stato tanto celebrato non solo perché è bravo a trattare le parole ma anche per il fatto che diffonde paura e raccomanda la sottomissione a regole anche inique.
Molto meglio Feel live warm beings near you, sentir creature calde che vivono vicino a te. Come Molly aggiungo, come Helena e le poche altre tra le mie donne che erano vive davvero e lasciavano vivere con il loro amore umanistico e umano privo di calcoli sordidi. Ne ho trovate e frequentate altre siffatte. Mea culpa.
Warm beds: warm fullblooded life 103 letti caldi, calda vita sanguigna. Non il sangue delle ragazze e donne assassinate da criminali dementi ma, casomai, quello delle mestruazioni. Helena non le ebbe, né Päivi, Ifigenia sì. Erano donne non caricature. Loro e alcune altre, non molte invero.
Si avvicina Martin Cunningham, quello pio con un altro, tal Menton empio e superbioso come molti uomini di mezza tacca. Un miserabile che odia Bloom perché una sera lo superò al bowling. Hate at first high, odio a prima vista. Molly e un’altra li guardavano
Fellow always like that, mortified if women are by. Tipi come quello si sentono mortificati se ci sono donne a osservare-scilicet una loro sconfitta.
Devono fartela pagare. Ecco dunque che Menton cerca di mortificare Bloom il quale si scusa e gli fa notare che il suo cappello è un poco acciaccato- Your hat is a little crushed, Mr Bloom said, pointing 103.
Poteva risparmiarselo direte voi.
Menton lo fissò seccamente per un attimo senza muoversi
Cunnigham indicò l’acciaccatura con un cenno. Menton mise in ordine il cappello e ringraziò seccamente. Cunningham non Bloom che per Menton non esiste. Bloom avvilito restò dietro ai due e pensava che Martin Cunningham aveva saputo raggirare quella testa vuota che non se n’era nemmeno accorta.
Oyster eyes occhi da ostrica never mind,104 non ci badare 161
Magari gli dispiacerà quando si renderà conto e così avrò un vantaggio su d lui
Thank you. How grand we are this morning. Grazie. Quante arie ci diamo questa mattina.
Pensa a una rivincita. Giustamente. Sono un po’ Bloom anche io.
Alcuni colleghi e un paio di presidi tutti più ignoranti, più vecchi e più brutti di me mi degradarono dal liceo quindi cercarono di cacciarmi anche dal ginnasio tra i miei trentatrè e quarantacinque anni. Poi invece sono risalito al triennio liceale e sono entrato all’Università. Quegli oyster eyes sono stati confutati dalla vita, anche dalla mia vita. Questo esito mi ha fatto credere nella Giustizia.
Concludo citando Eschilo uno degli autori che mi ha aiutato a sopravvivere. Nel primo stasimo dell’Agamennone il Coro canta : infatti non c'è difesa/di ricchezza, per l'uomo che conarroganza/ha preso a calci il grande altare/di Giustizia ("laktivsanti mevgan Divka"-bwmovn") con il proposito di annientarla (vv.381-384).
Un'immagine che tornerà, variata, nel secondo stasimo delle Eumenidi :"rispetta l'altare della Giustizia,/e non disprezzarlo con piede ateo/guardando al lucro: infatti il castigo viene dietro"(539-541).
“Dio gli accecò, Dio mi guidò” come dice Martino, diacono di Ravenna, nel secondo atto dell’Adelchi di Manzoni.
A dirla tutta mi hanno aiutato anche molti allievi e alcuni adulti, donne e uomini, brave e care persone. Che Dio li benedica.
Bologna 15 novembre 2024 ore 11, 22.
p. s Ricordo che lunedì 18 dalle 17 terrò una conferenza su Alessandro Magno nella biblioteca Ginzburg di Bologna.
Questo è il link per l'incontro del 18 novembre 2024 per chi volesse seguirlo online via Google meet: https://meet.google.com/ixc-xtuy-kbu?authuser=0
Ciao
Claudio Caprini
Biblioteca "Natalia Ginzburg"
Settore Biblioteche e Welfare culturale | Comune di Bologna
Via Genova 10 - 40139 Bologna
tel. 051/466307
Seguiranno conferenze il 29 novembre a Pesaro , il 2 dicembre alla Ginzburg, il 16 dicembre alla Ginzburg.
Riprenderò il 21 gennaio alla Primo Levi con 8 incontri di 2 ore ciascuno.
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