NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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sabato 9 novembre 2024

Viaggio in Grecia Terza parte. Kalamata.


 

Il quarto giorno entrammo in Messenia e arrivammo a Kalamàta,una cittadina situata sul grande golfo sotto il Taigeto. Spettacolare è la veduta sul seno marino che di notte è pieno di luci  poste sui tre  lati della costa montuosa, dalle barche nel mare e dalle stelle nel cielo. Si riconosce la mano di artista del grande demiurgo il quale non può essere che buono per avere infuso tanta bellezza nelle sue creazioni.

Questo fu il primo pensiero quando ci sedemmo a cena sul lungomare. Il secondo fu meno lieto: mi preoccupava la tappa del giorno seguente: trenta chilometri di ascesa dalla periferia di Kalamàta alla cima del monte Taigeto, la tomba degli antichi bambini spartani gettati nei burroni se non apparivano subito abbastanza forti da diventare dei guerrieri validi.

 Mi domandavo se vecchio e indebolito com’ero, ce l’avrei fatta o avrei trovato anche io il mio precipizio su quella montagna che giudica  i deboli e li giustizia.

Non ero sicuro di farcela e mi procurai il numero di telefono di un taxi per chiedere soccorso in caso di necessità. L’avevano già fatto i comites di viaggi precedenti senza vergognarsene sebbene giovani. Ma per me sarebbe stata un’onta che avrebbe diminuito di tanto la mia identità, forse l’avrebbe annientata. Pensai perfino che se non fossi riuscito a superare la prova con onore avrei seguito volontariamente la sorte di quei bambini gettati nei dirupi della montagna posta tra la Messenia e la Laconia.

Mentre passeggiavo da solo dopo la cena in compagnia dell’amico che mi incoraggiò ricordando le mie imprese precedenti, mi vennero in mente alcuni versi dell’Achilleide Stazio.

Il poeta latino condanna la guerra che distrugge o danneggia non solo le vite umane ma anche la natura: la costruzione della flotta necessaria alla spedizione contro Troia spogliò delle loro ombre i monti e li rimpicciolì: “Nusquam umbrae veteres: minor Othrys et ardua sidunt/ Taygeta, exuti viderunt aëra montes./Iam natat omne nemus” (I, 426-428), in nessun luogo le antiche ombre: è più piccolo l’Otris e si abbassa l’erto Taigeto, e i monti spogliati videro l’aria. Oramai ogni bosco galleggia.

L’Otris è una catena montuosa della Tessaglia; del Taigeto non dico altro: ognuno lo sa. Quella sera dunque ricordai che l’avevo scalata da Kalamata alla cima (km 33, 12) in bicicletta in 2 ore, 14 minuti e 27 secondi, alla media di 14, 7 Km all’ora quando avevo 62 anni e 8 mesi.

Certamente arrivato a 79 anni e 8 mesi ci avrei messo più tempo ma potevo farcela ancora. Sicché strinsi con un pugno e appallottolai l’ontoso foglietto con il numero del tassista, lo buttai nel mare e gridai: “dissolviti, maledetto, nell’acqua”, poi alzai gli occhi al cielo e aggiunsi :“tutta l’aria  è pervia all’aquila”. Conclusi da neogaribaldino: “O il Taigeto o morte!” Mi feci una risata e andai a dormire.

Bologna  9 novembre   2024 ore 10, 19  giovanni ghiselli

p. s.

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