NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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venerdì 1 novembre 2024

Maria Rosaria Boccia e Italo Bocchino. Il gentiluomo e la malafemmina?


 

Si bene calculum ponas, ubique naufragium est.

 

Ieri sera hio visto la trasmissione Piazza Pulita e ho assistito a una scena disgustosa. Una donna invitata da Formigli, Maria Rosaria Boccia da Pompei, è stata maltrattata, insultata, vilipesa da Italo Bocchino che l’ha aggredita con una serie di insulti, interrompendola e non lasciandola parlare quando cercava di replicare. Una violenza verbale contro una donna che appariva sorridente, educata e mite. Quando ha provato a chiedere all’aggressore di comportarsi da gentiluomo, l’insopportabile  inquisitore ha risposto di essere “gentiluomo con le gentildonne”. Dopo averle dato della mentitrice diverse volte, con queste parole rivoltanti le ha dato in pratica della “malafemmina”.

Sembrava di essere tornti nel sedicesimo secolo "nei tempi più terribili dell'Inquisizione, quando per la gloria di Dio si accendevano ogni giorno dei roghi e con grandiosi autodafé bruciavano gli eretici malvagi” come racconta Dostoevskij.

Al posto di Formigli avrei cacciato o almeno zittito Bocchino; al posto della Boccia me ne sarei andato.

Questa donna ha suscitato la mia simpatia come tutte le persone maltrattate e poco o per niente protette.

Ci ha provato Telese ma con troppi riguardi verso l’aggressore.

All’inizio della trasmissione c’erano i salamelecchi tra due persone educate, privilegiate e per bene  come si dice: il conduttore e Michele Serra il quale tiene una rubrica su “la Repubblica” dove tratta sempre questioni di buon senso, buon tono, buona educazione.

Dovrebbe intervenire su questo scempio perpetrato contro una donna.

Temo che non lo farà e lo faccio io. Ne sento il dovere e la necessità.

Il fatto è che la violenza è di moda: quella delle guerre, quella contro le donne e le bambine, quella dei ragazzi armati di coltelli, quella delle automobili, quella  della povertà imposta a tanti lavoratori, e ben pochi prendono la parola per denunciarla, esecrarla, bandirla.

Riconosco a Concita De Gregorio il raro merito tra i giornalisti di stigmatizzare la prepotenza, in particolare la violenza odiosissima contro le donne e le ragazzine.

Siamo nella fase di civiltà classificabile quale “da basso impero”.

Sono attuali queste parole del Satyricon dove Eumolpo dice:"si bene calculum ponas, ubique naufragium est " (115, 17), se fai bene i conti, il naufragio è dappertutto.

 

Bologna primo novembre 2024 ore 9, 17 giovanni ghiselli

p. s.

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