NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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venerdì 1 novembre 2024

Viaggio in Grecia agosto 1981 XVII. Gli amanti scellerati.


 

La corriera per Atene. Il mio risentimento per il pedalare mancato.

Lasciammo le biciclette depositate nell’agenzia dove si erano comprati i biglietti per il traghetto, poi andammo alla stazione delle corriere. Verso le quattro  partimmo. Chiuso nell’autobus maleodorante mi spiaceva assai perdere le  ultime ore del sole che declinava rapidamente nel pomeriggio di quella giornata dell’estate morente anche lei.

Ma il declino più doloroso era quello del nostro rapporto sconciato dall’ opportunismo,  l’ egoismo, e la stupidità di entrambi.

La rinuncia forzata a pedalare nel sole prossimo a sparire dentro le brume quasi autunnali, di un autunno che oltretutto non sarebbe stato illuminato dalla baccante innevata come quello fantastico del ’78, tale impedimento mi pesava assai più del secondo zaino che il pomeriggio prima mi ero accollato con fatica la quale del resto aveva potuto anche irrobustirmi la lena.

Provavo del risentimento per la ragazza che mi faceva perdere l’ultimo sole dell’estate morente e durante la triste stagione alle porte mi avrebbe lasciato solo e desolato in una Bologna fredda e buia.

Tra me e Ifigenia non c’era più niente di buono tranne i ricordi dei quali volevo diventare l’aedo coniugando le Grazie con le Muse e  unire di nuovo, nel ricordo, quella bellissima donna con me. Ma nel presente di fatto eravamo degenerati in una coppia scellerata: ciascuno di noi se faceva un sacrificio per l’altro senza ricavarne un utile per sé, provava un sentimento di spreco e  risentimento verso l’amante oramai disamato.  Un amante in pensione, nemmeno emerito. In tale contesto il piacere che ancora ci scambiavamo ogni tanto nel letto era un’offesa del bel tempo che fu.

Appena arrivati ad Atene, il fato ci impose una parte in una commedia orribile, quasi finita in tragedia, poi, poco più tardi, un’altra la recitammo noi , istintivamente, io soprattutto che continuavo a rimpiangere la bicicletta e sentivo un rancore implacato per quella giovane donna  che mi aveva fatta depositare l’amato veicolo in un luogo forse nemmeno del tutto sicuro.

Quella sera toccammo il fondo dell’abiezione nell’Ellade santa.

Bologna primo novembre 2024  ore 10  giovanni ghiselli

p. s

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