Nel quotidiano “la Repubblica” di oggi, a pagina 17, c’è un bell’articolo di Concita De Gregorio intitolato
I ciarlatani dei social
e l’ossessione per la bellezza
che diventa una trappola.
Ne trascrivo alcune parole poi le commento
“Si muore al crocevia di tre guasti epidemici di questo tempo: il desiderio/bisogno di bellezza indotto, l’ignoranza coltivata con metodo, il lucro spregiudicato sulle debolezze altrui”.
Il desiderio/bisogno di qualche cosa che non si ha, in greco si dice povqo~ ed è questo che ha fatto morire Anticlea, la madre di Odisseo cui mancava tanto il figlio rimasto assente venti anni da morirne (Odissea, XI, 202).
Suggerisco a quanti non sono contenti del proprio aspetto di valorizzare e potenziare i talenti di cui sono dotati. Del resto anche l’aspetto può essere migliorato e di molto, ma dall’unica cosmesi sana che è la ginnastica.
Per quanto riguarda “l’ignoranza coltivata con metodo” a questa anticultura deve opporsi anche chi vuole migliorare il proprio aspetto: Odisseo non era bello ma era eloquente e questo lo rendeva anche attraente
Non formosus erat, sed erat facundus Ulixes/et tamen aequoreas torsit amore deas ", bello non era, ma era bravo a parlare Ulisse, e pure fece struggere d'amore le dee del mare, scrive Ovidio nell'Ars amatoria (II, 123-124).
Nei versi precedenti il poeta di Sulmona consiglia di imparare bene il latino e il greco, per potenziare lo spirito e controbilanciare l'inevitabile decadimento fisico della vecchiaia:"Iam molire animum qui duret, et adstrue formae:/solus ad extremos permanet ille rogos./Nec levis ingenuas pectus coluisse per artes/cura sit et linguas edidicisse duas" (Ars amatoria II, 119-122), oramai prepara il tuo spirito a durare, e aggiungilo all'aspetto: solo quello rimane sino al rogo finale. E non sia leggero l'impegno di coltivare la mente attraverso le arti liberali, e di imparare bene le due lingue.
Magari quattro: il greco il latino, l’italiano e l’inglese. A me sono bastate queste oltre la ginnastica perché non mi mancasse quanto desideravo.
Infine “il lucro spregiudicato sulle debolezze altrui”. Il lucro di chiunque non deve derivare dal danno di chiunque altro: questo è criminale e va punito.
Come è criminale coltivare l’’ignoranza distruggendo la scuola. E’ un genocidio culturale.
Questi crimini sono le fonti inquinate della violenza, tanto di moda oggi da dilagare sempre più diffusamente nei rapporti ogni giorno più disumani, siano relazioni interpersonali, siano quelle con la propria persona fisica e pure morale.
Bologna 17 novembre 2024 ore 19 giovanni ghiselli
p. s.
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