NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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sabato 1 ottobre 2022

La guerra e la pelle umana come segno della perennità del potere

Nel film Medea di Pasolini Pelia dice al nipote: “Esiste un segno della perennità del potere e dell’ordine, questo segno è la pelle d’oro di un caprone divino, essa si trova in una terra lontana, oltre il mare, dove nessuno è mai stato. Se tu porterai nella nostra città quella pelle d’oro io te lo restituirò, il tuo regno”[1].
Oggi questo segno è la guerra voluta dai padroni del mondo.
La pelle non è più quella del “caprone divino” bensì la nostra povera pelle umana.
 I padroni più forti, o che si credono tali, vogliono prolungare la guerra fino all’annientamento dei padroni rivali.
Gli stupidi e i servi applaudono e gridano “evviva la guerra!”, cioè viva la morte. Un ossimoro orrendo
 
Pesaro primo ottobre 2022 ore 10, 57

p. s
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Ora aleggia una nube di metano sull’Europa e i media dicono due cose pregiudizialmente: una che sono stati i Russi a bombardare i propri impianti e l’altra che la nube non è tossica e non farà male alla salute. La prima perché il governo russo  devono incarnare tutti i mali del mondo, la seconda perché la guerra deve proseguire anche se provocherà funghi atomici veleni mortali.
I Russi buoni sono quelli che scappano dalla guerra mentre da noi gli Italiani cattivi sono quelli contrari alla guerra. Si può dare credito a tale informazione?
Quando scoppiò la bomba nella banca di Milano nel dicembre del 1969, Buno Vespa disse subito che era stato Valpreda. Prima di ogni indagine.
Recitava la velina e lo fa ancora.
 
 


[1] P. P. Pasolini, Il vangelo secondo Matteo, Edipo re, Medea, Dialoghi definitivi di “Medea”, scena 20., p. 546.

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