Forse allora il maestro pensava a Braibanti. Io ora alludo ai pacifisti.
I bellicisti trattano i pacifisti come nemici: li tacciano di filoputinismo fazioso e minaccioso. Altrimenti li oscurano.
Chi vuole la guerra è un adoratore di Ares, Marte che Orazio definisce torvus in Carmina I, 28, 17 e cruentus in II, 14, 13.
Il Venosino si associa alle madri che deprecano le guerre:" bellaque matribus/ detestata" ( Orazio, Carmina, II, 1, vv. 24-25).
Uniamoci a questa preghiera contro ogni guerra.
Sentiamo Eschilo su Ares
“oJ crusamoibo;" d j [Arh" swmavtwn"( Agamennone, v.437), il cambiavalute dei corpi, nel senso che la guerra cambia gli uomini in cadaveri e arricchisce gli speculatori. Questi si trovano da una parte e dall’altra.
Invece di uomini, urne e cenere ritornano alla casa di ciascuno, canta il coro di 12 vecchi argivi nel primo stasimo di questa tragedia del 458
“ajnti; de; fwtw`n
teuvch kai; spodo;~ eij~
ejkavstou dovmo~ ajfiknei`tai”( Agamennone, 434-436).
Martedì alle 18 presenterò Pasolini all’Arci di Rovigo e dirò anche questo. Ringrazio i 52 cari lettori che già in poche ore hanno approvato il mio appello alla pace. Sono contento se lo farete anche girare.
Non dobbiamo stare zitti, non possiamo avere alcuna complicità con chi vuole fare questa guerra costi quel che costi.
Perché non è nel nostro interesse e soprattutto non è nella nostra etica. Quanti approvano la guerra sono fautori della morte. Mi ricordano gli imbecilli e i servi che esultavano in piazza Venezia quando Mussolini dichiarò la guerra nel giugno del 1940.
Seguirono le tante sconfitte, e gli orrori, compreso piazzale Loreto.
Pesaro primo ottobre 2022 ore 9, 49
giovanni ghiselli
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