Eppure, o forse proprio per questo, chi cerca di risalire alle cause viene chiamato “dietrologo” o “complottista”.
Vediamo alcune testimonianze a parer mio autorevoli su questa indagine secondo me necessaria.
Cicerone nel De Divinatione (I, 55) dà questa definizione del fato:" Fieri igitur omnia fato ratio cogit fateri. Fatum autem id appello, quod Graeci eiJmarmevnhn, id est ordinem seriemque causarum, cum causae causa nexa rem ex se gignat ", la ragione dunque ci fa riconoscere che tutto avviene per destino. Chiamo Destino l'eimarmène dei Greci, cioé l'ordine e la serie delle cause, poiché una causa connessa a un'altra produce un effetto da sola.
Tolstoj in Guerra e pace nota che "Miliardi di cause hanno agito in concomitanza per dar luogo a ciò che accadde. Di conseguenza, nulla fu causa isolata ed esclusiva dell'evento, ma l'evento dovette verificarsi". La mela cade per "la coincidenza delle condizioni per le quali si compie ogni evento vitale, organico, elementare. Il botanico che affermasse come la caduta della mela sia dovuta al dilatarsi del tessuto cellulare e cose del genere, avrebbe ragione quanto il bambino che, stando lì sotto, dicesse che la mela è caduta perché lui aveva voglia di mangiarla e aveva detto una preghiera propizia per l'evento. Così sarebbe altrettanto nel vero e nel falso chi dicesse che Napoleone mosse contro Mosca perché tale era la sua volontà (...) Ogni azione compiuta da costoro, e che ad essi sembra un atto di libero arbitrio, in senso storico è tutt'altro che arbitraria, ma viene a trovarsi in connessione con tutto il corso della storia ed è predestinata ab aeterno"(p. 912).
Kutuzov dunque "sapeva che non bisogna cogliere la mela finché è verde. Cadrà da sé quando sarà matura, ma se la cogli verde, rovinerai la mela e l'albero e ti si allegheranno i denti"(p.1541).
Infine Seneca: contro il fatum non si può andare: "cum fatum nihil aliud sit quam series implexa causarum" (Seneca, De beneficiis, IV, 7) siccome non è altro che la serie concatenata delle cause.
Questo avvertimento vale per la vita personale e per quella politica: della polis, dello Stato, degli Stati.
I problemi non si risolvono, gli ostacoli non si superano se non si risale alle cause.
Bologna 12 ottobre 2022 ore 10, 10
Domani mattina partirò per il Sannio. Non sarà un’ altra guerra ma nemmeno una vacanza insulsa, sarà scolhv nel senso che gli dà Plutarco nella prima riga del Peri; tou` ajkouvein (3, 37 C), o se preferite un otium cum dignitate.
La dignitas sta nel fatto che mi sono preparato bene cioè con rispetto della mia persona che vuole ottenere l’attenzione e con rispetto del pubblico che non deve annoiarsi, stancarsi e perdere tempo.
Dovremo uscire dalle tre conferenze che terrò sentendoci più bravi, più forti e perfino più belli. Questo è il mio scopo: favorire e potenziare la via. L’unico scopo morale che conosco.
Il resto è chiacchiera vuota o maligna.
giovanni ghiselli
p. s
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