Scripseram tibi verendum esse ne ex tacitis suffragiis vitium aliquod exsisteret. Già ti ebbi a scrivere che c’era da temere che dalle votazioni segrete derivasse qualche difetto. Infatti recentemente in quibusdam tabellis multa iocularia atque etiam foeda dictu, in certe tavolette c’erano molte battute comiche e anche oscene. Excanduit Senatus, il Senato diede in escandescenze e invocò l’ira del principe. Ma il colpevole latuit, rimase nascosto, fortasse etiam inter indignantes fuit, forse era addirittura tra quelli che si sdegnavano. Chissà cosa farà a casa chi in Senato dicax et urbanus et bellus est, è beffardo, spiritoso e carino. Sono ludibria scaena et pulpito digna, beffe degne del teatro e della scena.
Quae rimedia conquiras? Ubique vitia rimedio fortiora (Lettere, IV, 25)
Quali rimedi cercare? Dappertutto i vizi sono più forti dei rimedi.
Plinio conclude che ci penserà l’imperatore Traiano.
Io credo che dobbiamo pensarci noi togliendo fiducia e attenzione ai buffoni.
Diamo un’occhia a “la Repubblica” di oggi 19 ottobre.
Si parla della “Seconda carica dello Stato” quindi del Presidente del Senato (pagina 7)
Nella parte centrale e alta cìè una foto di Ignazio La Russa con fare elocutorio. Sotto la foto questo il titolo:
La Russa scatenato
arbitro e giocatore
“Vado dove voglio”
Fino a quando non mi verrà impedito, caro princeps senatus, io scrivo quello che voglio. Se sei urbanus, non prenderla male.
Bologna 19 ottobre 2022 ore 16, 45
giovanni ghiselli
p. s.
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