Nel discorso di Petilio Ceriale cui faccio riferimento (Historiae, IV, 74) il contesto è militare: l’esercito deve respingere dai confini dell’impero i nemici aggressivi e pericolosi.
Nel nostro contesto italiano invece gli stipendi sono quelli dei lavoratori sottopagati. Vero è del resto che le spese per le armi aumentano, come i tributi per i non evasori. E tutto questo contribuisce alla povertà di tanta gente.
Oggi l’impero che dice di agire in difesa dei propri confini è l’Occidente “guidato” dagli Stati Uniti. Dall’altra parte c’è l’Oriente con tutti i suoi misteri, gli arcana dell’impero contrapposto non tanto geograficamente quanto mentalmente.
I poveri dei due imperi, lungi dall’essere i signori della terra sono schiacciati dai pestelli che pestano i sottoposti.
Aristofane nella Pace[1] del 421, indicava i pestelli della Grecia durante la guerra del Peloponneso in Brasida spartano e Cleone Ateniese. Questa commedia prevede che la morte dei due fautori della guerra porterà la pace. Una previsione sbagliata.
Ora nei pestelli supremi riconosco principalmente Putin con i suoi generali e la cricca intorno a Biden coperto di biacca.
Non auguro loro la morte, anzi li avverto che se vogliono sopravvivere alla guerra devono incontrarsi e trattare e trovare la pace.
Bologna 12 ottobre 2022 ore 19, 05
giovanni ghiselli
p. s
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[1] Al v. 269 aJletrivbano" ,"pestello" appunto, è Cleone, oJ bursopwvlh", il cuoiaio; e al v. 282 l'altro pestello è Brasida.
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