NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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mercoledì 26 ottobre 2022

Il discorso di Giorgia Meloni

Una rapida rassegna critica
 
E’ partita ringraziando Draghi e compiacendosi di essere la prima donna a capo del governo. Vedremo se lo meriterà, visto che il merito conta.
Ha fatto un elenco di nomi di donne italiane egregie. Gli elenchi non spiegati dicono poco.
Il suo governo sarebbe rappresentativo della volontà popolare. Ma non ha detto però che quanti lo hanno votato non arrivano al 50% degli Italiani.
Ha promesso libertà, giustizia, benessere e sicurezza.
Proprio ieri però degli studenti universitari non hanno avuto libertà di manifestare, anzi sono stati malmenati dalla polizia dentro l’università. Spero che non arrivino i carri armati e non ci scappi il morto come qui a Bologna nel marzo del 1977.
La Meloni ha elogiato le forze armate e ha espresso solidarietà al “valoroso popolo ucraino”.
Avrebbe potuto escludere da tale elogio almeno il terrorismo di Stato, italiano e ucraino.
Una cosa che mi è piaciuta invece è stata l’uso ripetuto della metafora nautica classica dello Stato italiano come nave nella tempesta. Una nave da condurre in porto. L’imbarcazione è la più bella del mondo.
Aggiungo che ora questa nave fa acqua e le falle sono date dai milioni di poveri che aumenteranno se verrà tolto il reddito di cittadinanza.
Giusta l’accusa alla burocrazia impermeabile al merito. Come uomo di scuola aggiungo che la perdita di tempo burocratica ruba ore preziose a chi vuole studiare e magari fare anche dello sport.

Ha ricordato la bellezza e il dovere di promuovere la lingua italiana all’estero. Aggiungo che l’uso corretto e magari elegante della lingua italiana andrebbe difeso anche qui in Italia. Compresa una dizione comprensibile.
Il motto: “non disturbare chi vuole fare”
Certo, ma bisogna vedere quello che uno fa, dico io, se fa del bene o del male.
La povertà dilaga e questa non ai sconfigge con l’assistenza ma con il lavoro. Quindi ha aggiunto che il reddito di cittadinanza è una sconfitta per chi è in grado di lavorare.
Non ha detto però che molti non hanno la possibilità di lavorare.
Bene sul merito premiato che aiuta i poveri.
Ecologia: difendere la natura con l’uomo dentro. Bene, perché  ci sono “ecologisti” che hanno più riguardo per il profitto o per gli animali che per gli uomini e le donne.
L’elogio del libero arbitrio va bene  ma non si concilia con le botte da orbi che contemporaneamente la polizia dava agli studenti.
Asili nido gratuiti sono sacrosanti, ma aggiungo che tutto il cursus scolastico dovrebbe essere gratuito per i meritevoli non abbienti.

Ha condannato qualsiasi forma di razzismo però ha menzionato solo l’antisemitismo che non è l’unico razzismo della storia anche recente.
Poi la lotta alla mafia. Avrebbe dovuto ricordare non solo quella che ammazza i giudici del resto non senza complicità varie ma anche quella che trucca i concorsi e spinge i givani bravi a emigrare per essere valorizzati.
Le città non sono sicure. Non diventano più sicure, dico, quando vengono ammazzati di botte ragazzi come il fratello di Ilaria o il figlio di mamma Aldrovandi. I militari vanno educati al rispetto.
Tra i papi ha nominato Francesco, il migliore di questi ultimi anni e Giovanni Paolo II, non uno dei migliori a parer mio, sebbene santificato. Buona la conclusione con il vanto delle proprie umili origini.
Quindi un discorso composito fatto di rivendicazioni e pure di reticenze.
L’insieme non mi è piaciuto anche se non è tutto spregevole.
Ora vedremo i fatti.


Bologna 26 ottobre 2022 ore 9, 40
giovanni ghiselli

p. s.
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