Arianna abbandonata da Teseo si trova "in litore " (Catullo, 64, v. 133) vicino al mare.
C'è da notare che il locus dell'abbandonato deve essere deserto come il personaggio stesso che vi si reca o vi si trova: Arianna appena desta dal sonno si riconosce:"desertam in sola miseram (…) harena” (64. 57), infelice lasciata sola su un lido solitario.
Il perfido Teseo l'ha abbandonata in una spiaggia deserta:" deserto liquisti in litore, Theseu (v. 133). Si tratta infatti di una sola insula (v. 184), un'isola abbandonata, senza case, nullo (…) tecto (v. 184) e, per giunta, omnia muta,/omnia sunt deserta, ostentant omnia letum" (vv. 186-187), non c'è speranza; tutto è silenzio, tutto deserto, tutto fa vedere la morte.
Ugualmente è deserto il luogo, il fiume della Tracia, che Orfeo si sceglie per piangere la sua sventura:"deserti ad Strymonis undam".
Del resto l'aggettivo desertus qualifica innanzitutto la condizione psicologia e sentimentale dell'amante desolato: Didone lasciata da Enea in una reggia si sente comunque omnino capta et deserta (Eneide , IV, 330), davvero sedotta e abbandonata.
Pesaro 2 ottobre 2022 ore 11, 29
Tutti gli anni dal 1963, cioè da quando vivo a Pesaro solo in estate, si ripete questa scena dell'amante abbandonato. Nel mio caso invero sono io che devo lasciare la città dove abitai fanciullo. Ma l'abbandono è sempre reciproco. Poi so che tornerò, solo per poche ore magari durante i prossimi 8 mesi, ma ci sarà il trasloco contrario nel prossimo luglio, se Dio vorrà.
Baci
gianni
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