NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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lunedì 3 ottobre 2022

Pasolini e le sue "Folgorazioni figurative" (prima parte)

Ieri a Bologna ho visto la mostra
Folgorazioni Figurative sul percorso artistico e umano di Pier Paolo Pasolini.
Ho notato alcune novità rispetto a quanto già sapevo di quest’uomo che considero uno dei miei maestri. Ho notato le sue pagelle nel liceo Galvani dove mi ha preceduto di alcuni decenni. Nel diploma di maturità classica del 1939 ho notato la discrepanza tra i voti conseguiti nelle Lettere italiane, latine, storia (8) e quelle scientifiche (6) e filosofia (6). L’eccellenza è in Storia delll’arte (9). Questi voti mi  hanno confermato nella convinzione che abbiamo delle predisposizioni che ci fanno riuscire più o meno bene nelle materie che studiamo e nelle cose che facciamo.
 
Ora piace e fa comodo il tuttologo del quale diffido. Personalmente arrivavo all’otto anche nelle materie scientifiche ma per conseguirlo dovevo studiare 3 volte di più che per l’8 o anche il 9 nelle letterarie.
 
Quindi Pasolini ha studiato Lettere moderne all’università di Bologna.
Ha preso 30 e  lode di Lingua e letteratura tedesca, 30 in lingua e letteratura inglese e 30 in Estetica. Poi voti dal vari dal 29 in Storia moderna al 24 nello scritto di latino. In storia dell’arte medievale e moderna 28. La storia dell’arte, soprattutto della pittura, a sentirlo parlare e a vedere i suoi film doveva essere la sua materia preferita che gli veniva insegnata da Robeto Longhi in una piccola aula con lunghi banchi di legno in via Zamboni 33. L’ho seguito anche qui dopo più di venti anni.
 L’ammirazione dell’allievo per il maestro non venne contraccambiata da Longhi cui Francesco Arcangeli l’aveva segnalato. Il professore disse di sentire già nel nome puzza di aristocratico e di frignone e non gli diede la tesi. Nell’inverno del ’41 aveva tenuto un corso sul rapporto tra l’arte di Masolino e quella di Masaccio che dal 1424 affrescarono insieme la cappella Brancacci  della chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. Ebbene, Pasolini non ebbe la tesi da Longhi e nel 1945 si laureò con Calcaterra presentando un’antologia commentata della lirica  pascoliana conseguendo la lode.
Questo mi fa pensare che il maestro bravo può temere la concorrenza e sospettare la supremazia dell’allievo geniale.
La mostra ptresenta anche delle caricature di Longhi fatte da Pasolini.
Forse il rapporto tra i due conteneva una certa dosi di competizione, di e[ri~ non sempre buona. Per ora mi fermo a questi  rumores. Ma c’è dell’altro e di meglio. Ve lo darò. Tra poco devo riprendere il treno.
 

Pesaro 3 ottobre 2022 ore 16, 16
Oggi sono tornato a Pesaro perché avevo dimenticato qui un pezzo del computer senza il quale non potevo scrivere. La mia realtà senza scrittura è privata di uno dei compiti che sacralizzano la mia vita e la realizzano.
Pasolini ha notato spesso la non realtà della vita che la borghesia deteriore spaccia come realtà

p. s.
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