NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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lunedì 31 ottobre 2022

Sul potere. XIV parte. Il disvalore dell’eccesso. Gli uomini straordinari come segni di contraddizione

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L’eccesso come disvalore. La ricerca dello straordinario

Nell’Antigone la mite Ismene consiglia la sorella di non compiere  atti straordinari, poiché è un agire che non ha alcun senso: “perissa; pravssein oujk e[cei nou'n oujdevna” (v. 68).
Anche il Coro, pur compatendo la ragazza martire, le fa notare l’eccessività del suo agire :"Avanzando verso l'estremità dell'audacia (proba`s j  ejp j e[scaton qravsou~),/hai urtato, contro l'eccelso trono della Giustizia,/creatura, con grave caduta,/ del resto sconti una colpa del padre" (Antigone,  vv. 853-856).
 
Qui si aggiunge l’argomento, assai problematico, dell’ereditarietà della colpa.
Uno dei  più più problematici della tragedia e della storiografia erodotea.
Gli va dedicato un capitolo a parte riferendo la posizione presa da Pisolini su questo argomento.
Una forma di eccesso, secondo Sofocle, è la guerra: la divinità dell'empia dismisura è Ares, lo smodato (to;n malerovn, Edipo re , v. 190), il dio disonorato tra gli dèi (to;n ajpovtimon ejn qeoi'" qeovn, v.215).
 
Il poeta di Colono che pure è devotissimo alle divinità olimpiche, non esita a deprecare questo dio pazzo e crudele. Il Coro invoca contro di lui Atena, la dea dell’intelligenza, Artemide, divinità delle cacce e delle nobili gare non cruente, e pure Dioniso, il dio delle feste che annullano distinzioni e gerarchie. Contro l’immondo ceffo sanguinario che aizza al massacro il pio Sofocle chiede un rimedio dal bel volto ( eujw`pa pevmyon ajlkavn, Edipo re, 189).
 
La guerra infatti è  l’eccesso più deleterio: è stolto tra i mortali chi distrugge le città, sentenzia Poseidone nel prologo delle Troiane di Euripide ( mw`ro~ de; qnhtw`n o{sti~ ejkporqei` povlei~, v. 95). Un monito all’imperialismo degli Ateniesi. Infatti questa tragedia,rappresentata nel 415 a. C. , fu composta tra la presa di Melo e la partenza della spedizione contro la Sicilia
Orribili sono pure i sacrifici umani che non poche volte conseguono alla guerra: caduta Troia, i Greci vogliono sacrificare Polissena, per onorare la tomba di Achille: Ecuba, la madre dolorosa che ha già perso tanti figli caduti in battaglia, prega i vincitori con un verso che è un'alta espressione di umanesimo in favore della vita:"mhde; ktavnhte: tw'n teqnhkovtwn a{li" " (Ecuba, v. 278), non ammazzatela: ce ne sono stati abbastanza di morti.
 
 Negativamente vengono considerati in genere anche gli uomini straordinari.
Il Coro delle Baccanti  di Euripide nel Primo Stasimo canta che Dioniso odia chi non si prende cura di tenere il cuore e la mente lontani dagli uomini straordinari: "ajpevcein prapivda frevna te;;;;;;-perissw'n para; fwtw'n"(vv.427-428).
Plutarco, diversi secoli più tardi ricorderà che l'eccesso è dovunque pericoloso:"to; d  j a[gan pantacou' ejpisfalev"" [1].
 
“La vera grandezza di Hitler è sostanzialmente, connessa a questo carattere di eccessività: un gigantesco scoppio di energie che ha nullificato tutti i parametri prima validi”[2]. Una grandezza effimera.
 
In Delitto e castigo  di Dostoevskij, secondo il protagonista Raskolnikov , "gli uomini si dividono in - ordinari - e - straordinari -.Quelli ordinari devono vivere nell'obbedienza e non hanno diritto di violare la legge, perché essi, vedete un pò, sono appunto ordinari. Quelli straordinari, invece, possono compiere delitti d'ogni specie e di violare in tutti i modi la legge, per il semplice fatto d'essere straordinari". Di questi vorrebbe far parte il giovane assassino Raskòlnikov il quale afferma che :"Licurgo, Solone, Maometto, Napoleone e via discorrendo, tutti, sino all'ultimo, sono stati dei delinquenti, già per il semplice fatto che ponendo una nuova legge, per ciò stesso infrangevano la legge antica, venerata dalla società e trasmessa dai padri; inoltre certamente non si arrestarono nemmeno dinanzi al sangue…Vale anzi la pena di osservare che la maggior parte di questi benefattori e fondatori della società umana furono dei terribili spargitori di sangue. Insomma, io dimostro che tutti gli uomini, e non solamente i grandi, ma anche quelli che escono sia pur di poco dalla comune carreggiata, che sono cioè, in qualche misura, capaci di dire qualcosa di nuovo, devono immancabilmente, per la loro stessa natura, essere (più o meno s'intende) dei criminali". Ma questo ragazzo che per dimostrare la sua straordinarietà ammazza due vecchie deve riconoscere di non appartenere a quella razza di uomini, bensì di essere  "un pidocchio estetizzante"[3].-
Sbaglia Raskolnikov, e fallisce nel tentativo di apparire a se stesso straordinario, un Napoleone, ammazzando due vecchie per pochi soldi. Prima  lo tradiscono i nervi, poi arriva l'intelligenza e la comprensione del misfatto:"Se mi sono tormentato per tanti giorni nel dubbio se Napoleone ci sarebbe andato o no, è perché sentivo chiaramente di non essere un Napoleone…sono un pidocchio proprio come tutti gli altri!…Ho forse ucciso quella vecchietta? Ho ucciso me stesso, non la vecchietta! Mi sono ammazzato con un colpo solo, e per sempre!"[4].
 
Sbaglia, sia pur molto meno gravemente, anche il Duvskolo" Cnemone di Menandro[5] quando non vuole essere considerato uno dei tanti ed esclama arrabbiato :"nomivzeq j e{na tina;/oJra'n me tw'n pollw'n"(484-485).
Viceversa Moschione nel monologo iniziale della Samia si presenta come uno dei tanti:"tw'n pollw'n ti" w[n"(v. 11).
 
Nella letteratura russa c'è pure l'abulico Oblomov[6] di Gončarov, che non sopporta di essere confuso con "gli altri" con i quali soprattutto non vuole entrare in competizione[7]: quando il servo Zachàr osa dire:"Io pensavo che gli altri non sono peggio di noi e cambiano casa", egli ripeté con orrore:"Gli altri non sono peggio!..ecco cosa sei arrivato a dire! Adesso lo so che sono per te un qualunque altro!"(p. 124). Del resto Oblomov non è un personaggio negativo.
 
Un elogio aperto del gesto straordinario, del perisso;n poiei`n,   lo troviamo nel Vangelo quando Cristo dice“Kai; eja;n ajspavshsqe tou;~ ajdelfou;~ uJmw'n movnon, tiv perisso;n poiei'te; oujci; kai; oiJ ejqnikoi; to; aujto; poiou'sin;  (Matteo , 5, 47), e se accogliete soltanto i vostri fratelli che cosa fate di straordinario? Non fanno la medesima cosa anche i pagani?
 
Socrate e Cristo: uomini straordinari e segni di contraddizione.
Devo ricordare che anche Socrate è stato un uomo straordinario, a[topo~, fuori luogo, e sapeva di esserlo e lo affermava.
Nel prologo del Fedro di Platone, Socrate dice a Fedro che se non credesse al mito di Borea che rapì Orizia figlia del re Eretteo, come non ci credono oiJ sofoiv, non sarebbe l’uomo strano (a[topo~) che è (229c). Potrei dire, facendo il sapiente sofizovmeno~, che un colpo di vento di Borea gettò Orizia giù dalle rupi o dall’Areopago. È un’interpretazione ingegnosa, ma chi la fa, poi deve raddrizzare gli Ippocentauri, la Chimera, e Gorgoni e Pegasi e tutte le stranezze della natura. E per questo ci vuole molto tempo libero: ejmoi; de; pro; ~ aujta; oujdamw`~ scolhv (229e).
Io non sono ancora in grado di conoscere me stesso kata; to; Delfiko;n gravmma, perciò mi sembra ridicolo geloi`on dhv moi faivnetai indagare cose che mi sono estranee - ta; ajllovtria skopei`n. Dunque dico addio a tali questioni, esamino me stesso skopw` ejmautovn, per vedere se per caso io non sia una bestia più intricata e più invasa da brame di Tifone o se sono un essere vivente (zw`/on) più mite e semplice, partecipe per natura di una sorte divina e priva di superbia fumosa (Fedro, 230a).
 
Anche Cristo era fuori luogo e prima di venire divinizzato è stato ucciso.
Sono entrambi segni di contraddizione, come Pasolini e alcuni altri amati e odiati per il loro essere straordinari
Gesù Cristo è appunto signum cui contradicetur,  ut revelentur ex multis cordibus cogitationes (N. T. Luca, 2, 34-35), perché siano svelati i pensieri da molti cuori. Anche a te, dice Simone, uomo giusto e timorato di Dio, a Maria la mamma di Gesù,  anche a te una spada trafiggerà l’anima.
 
Non dico che tutti gli staordinari lo sono stati in modo positivo. Eppure tra i segni di contraddizione mi sento di ricordare anche Nerone che subì ogni condanna dal senato romano ma venne molto amato dai Greci, e anche da buna parte della plebe di Roma.
Aggiungo che gli ordinari non sono tutti buoni, anzi credo che il conformista tipico come quello del film di Bertolucci sia un vigliacco e un criminale. Il criminale straordinario Hitler si è tirato dietro milioni di criminali conformisti.
 

Bologna 31 ottobre 2022 ore 17, 15
giovanni ghiselli  

p. s
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[1]Vita di Agide , 2.
[2] J. Fest, Hitler, p. 21.
[3] F. Dostoevkij, Delitto e castigo, pp. 290 sgg.
[4] F. Dostoevskij, Delitto e castigo (del 1866), p. 471.
[5] 342-290 a. C. 
[6] Del 1859. Per certi versi Oblomov prefigura La coscienza di Zeno
[7] La sua donna, Olga, lo lascia dicendogli:" Tu sei mite, onesto, Ilià, sei tenero…come una colomba; nascondi il capo sotto l'ala e non chiedi altro, sei disposto a tubare, sotto il tetto, per tutta la vita; io non sono fatta così. Questo, per me, è troppo poco, ho bisogno anche d'altro" (p. 469).

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