giovedì 8 agosto 2024

Sui catechismi.


 

Poco fa oarla in televisione, sulla 7, una donna molto bella, Rula Jebreal, parlava spigliatamente e portava avanti il discorso femministico secondo il quale gli uomini sono tutti prevaricatori prepotenti e le donne sono spesso, quasi sempre,  le loro vittime. Vero è che questo c’è stato ed è durato a lungo in Italia e in gran parte dell’ Europa.

Ma intanto bisogna distinguere  le donne e gli uomini secondo la condizione e la classe socile di ciascuno, poi secondo la cultura, la moralità e l’intelligenza di ogni persona.

Nemmeno dei cani si può parlare tanto in generale come si fa ora degli esseri umani.

 Non esiste un popolo di persone tutte uguali né un sesso uniforme. Sicchè mi sento in dovere di confutare questo razzismo  del tutti buoni da una parte e tutti cattivi dall’altra. E’ un discorso ingannevole,  oggi ripetuto da molti e fatto risuonare dalla cassa dei media poiché fa vendere i gionali e aumentare gli ascolti. Rula non è stupida oltre essere bella. Mi ricorda Helena nell’aspetto. Quando parla a volte è lucida e dice le cose come stanno, ma questa sera doveva ripetere i luighi comuni, gli stereotipi del catechismo femminista. Denunciava giustamente i tanti secoli precedenti di maschilismo senza però indicarne le cause.

Concludo dicendo che in questi anni per fortuna stiamo assistendo a una rivalsa delle donne. Questa però non deve costituire l’inizio di una nuova oppressione, ribaltata rispetto alla precedente storica e tragica.

Si deve giungere a un equilibrio perché la genesi parte dall’amore tra una donna e un uomo. Confesso di essere stato anche io ingiusto con alcune donne quando ero giovane e non mi mancava un certo ascendente su alcune di loro. Sul mio conto ha agito l’educazione clericale e fascista compreso il dogma contro natura della partenogenesi della vergine madre, l’unica davvero pura.

Poi però ho capito e ho provato aborrimento per le ingiustizie tutte: sia quelle subite sia quelle inferte. Mi hanno redento donne intelligenti e buone  come la finlandese Helena: lei prima di tutte mi ha rieducato nell’estate del 1971 e sento ancora gratitudine per lei.

Rula che pure è bella e intelligente, questa sera era comunque fuori dalla giustizia, dalla ragione e dalla realtà. Probabilmente parlava in tale maniera perché le conveniva in qualche modo. Ma alle donne non potrà convenire odiare o umiliare gli uomini come a noi non conviene amare o disprezzare le donne. Anzi ci conviene apprezzarle e amarle.

 

 

Pesaro 8 agosto 2024 ore 23, 57 giovanni ghiselli.

 

p. s.

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