La politica,
come un caleidoscopio, dispone in maniera diversa i suoi attori, pezzetti di
vetro colorati che ruotano assumendo forme diverse. A volte i personaggi mutano
la maschera come i serpenti la pelle, talora il ruolo rimane lo stesso, però
cambia l’interprete. Faccio una previsione. Il volgere delle stagioni dirà
quello che vale.
Salvini
verrà messo in soffitta “tra i materassi logori e le ceste”, il busto di Orban e una foto della Le Pen. Mancherà
solo “Loreto impagliato”.
Per il
pensionamento della Meloni ci vorrà probabilmente più tempo. La Giorgina è più lucida:
non ha fatto l’errore madornale di candidare alla presidenza di una regione
importante, civile, amministrata bene, una persona che non aveva alcuna
possibilità di vincere.
Anche Conte
dovrebbe durare. Sta recitando con apprezzabile
energia la parte che il destino gli ha dato ultimamente. Si è rivalutato agli
occhi di molti, quorum ego.
Sostiene
umanamente che la salute, ossia la sopravvivenza di noi superstiti, deve
contare più dell’economia. Lo stesso afferma con forza anche il ministro della
sanità il ragazzo di Lucania, un italico schietto: appena un po’ grecizzato, per
niente celtizzato tanto meno germanizzato. Gli rendo onore e di ciò faccio bene.
Saluti
giannetto
da Pesaro
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