giovedì 30 aprile 2020

La politica come caleidoscopio

La politica, come un caleidoscopio, dispone in maniera diversa i suoi attori, pezzetti di vetro colorati che ruotano assumendo forme diverse. A volte i personaggi mutano la maschera come i serpenti la pelle, talora il ruolo rimane lo stesso, però cambia l’interprete. Faccio una previsione. Il volgere delle stagioni dirà quello che vale.
Salvini verrà messo in soffitta “tra i materassi logori e le ceste”,  il busto di Orban e una foto della Le Pen. Mancherà solo “Loreto impagliato”.
Per il pensionamento della Meloni ci vorrà probabilmente più tempo. La Giorgina è più lucida: non ha fatto l’errore madornale di candidare alla presidenza di una regione importante, civile, amministrata bene, una persona che non aveva alcuna possibilità di vincere.
Anche Conte  dovrebbe durare. Sta recitando con apprezzabile energia la parte che il destino gli ha dato ultimamente. Si è rivalutato agli occhi di molti, quorum ego.
Sostiene umanamente che la salute, ossia la sopravvivenza di noi superstiti, deve contare più dell’economia. Lo stesso afferma con forza anche il ministro della sanità il ragazzo di Lucania, un italico schietto: appena un po’ grecizzato, per niente celtizzato tanto meno germanizzato.  Gli rendo onore e di ciò faccio bene.
Saluti
giannetto da Pesaro

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