La confindustria spinge perché vengano riaperte le fabbriche.
Presto, anzi subito. Tanto conto si fa della vita degli operai. Non pochi tra
loro durante parecchi anni sono morti sul lavoro per l’incuria di chi lascia
cadere a precipizio le vite di uomini considerati dappoco.
Non si tiene conto che è proprio la salute dei
lavoratori il destino delle aziende.
Si insiste ancora sul fatto
che il virus ammazza solo i decrepiti che sarebbero morti comunque prestissimo.
Altra gente dappoco secondo alcuni: despecta exhaustaque sanguine turba, iam
plebs [1],
folla disprezzata e dissanguata, feccia oramai.
Sed
virus quos inquinat aequat, ma il veleno rende uguali quelli che attosca in
modo cattivo.
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento