Ieri sera ho si è conclusa la tre gioni di Fassbibder con un “docufilm” sul regista e sull’uomo. Il regista rimane un grande; l’uomo si è distrutto con il successo benché meritato, assai non poco, e con i vizi: alcol, droghe e relazioni umane non prive di prepotenza e falsità.
Ha ragione Plutarco che da questi grandi personaggi bisogna trarre esempi positivi e negativi. Il fatto è che certi geni come lui, o Raffaello, o Van Gogh o Dostoevskij, per mantenere la loro creatività stupefacente vivono con una tensione cerebrale talmente esasperata che arriva a distruggerli.
Personalmente attenuo la mia tensione con le salite in bicicletta, le corse a piedi per almeno 2 ore al giorno, ogni giorno, quindi imponendomi l’ordine della frugalità e della sobrietà.
Fassbinder era diventato vecchio e brutto anzi tempo.
Il film interpellava molti suoi collaboratori
Hanna Schygulla diventata una bella vecchia, ha detto parole significative: sine ira et studio quorum causas procul habet.
All’inizio del film l’attrice ha detto che Fassbinder era un uomo affascinante e ripugnante nello stesso tempo. Alla fine le è stato chiesto che cosa direbbe a Rainer che l’ha diretta in tanti film, se fosse ancora vivo.
Hanna ha risposto in maniera degna dell’attrice geniale del regista geniale: “gli direi che se ha qualche parola buona da dire a qualcuno, non prenda e non perda tempo perché questo della nostra vita umana è breve e le occasioni non si ripetono”.
Parole belle, degne di una donna bella e intelligente. Probabilmente anche buona.
Pesaro 14 luglio 2022 ore 10
giovanni ghiselli
p. s
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Il fatto che non devo risparmiare le parole buone a chi non mi vuole male l’ho capito tardi, ma l’ho capito. Me ne ha dato tempo solo mia madre tra i miei cari ai quali, paradossalmente, è meno facile dirle.
La mamma è morta a 98 anni quando ne avevo già 67, mentre gli altri parenti, le amanti e gli amici sono andati via pur troppo presto. Ora direi pauca sed bona verba , guardandole nel viso, a tante care persone che non ci sono più. Le dico guardando il cielo, non sempre senza lacrime, quasi ogni giorno. Per questi affetti celesti non è troppo tardi.
Saluti e baci a voi che mi leggete. gianni
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