sabato 11 gennaio 2025

Joyce Ulisse VII episodio Eolo il giornale, quinta parte.


 

 Continua l’episodio  della retorica giornalistica, delle chiacchiere vuote che non dicono niente, tanto meno cambiano qualcosa.

Il professor Mac Hugh alterna uno sproloquio sulla luna, il cui orbe luminoso riluce appieno irraggiando i suoi argentei raggi, con  versi sonori provocati  dal piacere che gli procura lo sgranocchiare biscotti dolci: un rauco latrato di risa -a hoarse bark of laughter-113- si diffuse sul suo viso non rasato e neroocchialuto 175

Quindi gridò: “pasta dolce!”

Mi viene in mente Federico Rampini quando celebra il benessere diffuso nel modo occidentale libero e prospero ovunque sorridendo soddisfatto. I disastri non lo toccano: nemmeno se ne accorge.

Torniamo al professore di Joyce. Ha impiumato il suo nido comunque- feathered his nest anyhow. 113  Giulio De Angelis traduce: S’è fatto il suo posticino nel mondo comunque.175

La figlia è fidanzata con un tale dell’ufficio del fisco, uno che ha l’automobile.

Uncinato per benino- Hooked that nicely. Traduzione Mondadori: “accalappiato”. prendili per lo stomaco Get a grip of them by the stomach-.

Entra il direttore dall’aguzzo volto scarlatto e arditi occhi azzurri.

Il professore disse maestosamente said grandly : ecco il finto signorotto in persona!  And here comes the sham squire himself.

 Mi vengono in mente certi presidi che entravano in classe senza bussare né togliersi il cappello.

Il direttore gli risponde a tono: fuori dai piedi vecchio pedagogo sanguinario! Getout, you bloody old pedagogue”! Dedalus e Ned si muovono per andare a bere e il direttore grida: “No drinks served before mass” non si serve da bere prima della messa. Giusto disse Mr Dedalus uscendo. Vengono in mente certe battute che si scambiano giornalisti e conduttori di trasmissioni tipo Sechi  e la Gruber cercando di esibire ciascuno  la propria arguzia.

Il direttore spostò lo sguardo sul viso di Bloom shadowed by a smile, ombreggiato da un sorriso175- 113. Bloom è il più indifeso di tutti e il più delicato. Il direttore ricorda una battaglia vinta su gli spagnoli.

Dove? domanda Ned Lambert gettando un’occhiata riflessiva alla punta delle scarpe176 Ned Lambert asked with a reflective glance at his toecaps 114 Nell’Ohio gridò il direttore. Ned Lambert gli dà ragione ma nell’uscire dice all’avvocato: “Sull’orlo del delirium tremens. Sad case , caso triste”

Il direttore gracchiò crowed  di nuovo Ohio, My Ohio! levando in  alto il viso scarlatto his scarlet face. Il professore chiude la scena con una nota di prosodia da specialista  A perfect cretic the professor said. Long short and long, un cretico perfetti. Lunga breve e lunga. 114- 176

Assimilo questo vuoto di idèe, di sentimenti di verità a questo titolo che leggo nella prima pagina del quotidiano “la Repubblica” di oggi:

“Nella Teheran di Cecilia dove il regime è allo stremo” L’autore è tal Giovanni Porzio.

Non leggo il pezzo perché “Nella Teheran di Cecilia” già mi respinge.

Cecilia è una bella ragazza e mi fa piacere che se la sia cavata.

Ma non è ancora “imperadrice di molte favelle”, non ha conquistato Teheran sebbene allo stremo. Insomma non è Semiramìs.

Bologna 11 gennaio 2024 ore 19, 57

p. s.

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