Nella Pace di Aristofane (421) la guerra e il guerriero puzzano, mentre la pace, la festa e le donne profumano
L’antro dove Polemo aveva rinchiuso Pace viene sbloccato dai contadini guidati da Trigeo e ne esce lentamente la statua della dea Pace con Opora-il raccolto- e Teoria- la festa- ai due lati
Trigeo prega le tre femmine divine postrandosi prima a Pace
: “ o signora dispensatrice di grappoli, con quale parola devo chiamarti?
Dove posso prendere un termine di diecimila anfore
con il quale rivolgermi a te? Di fatto in casa non ne avevo.
Salve Opora, e salute anche a te Teoria!
Che bel volto hai Teoria;
come respiri, come il tuo fiato discende dolce al cuore,
dolcissimo quanto l’odore del disarmo-ajstrateiva~-” (520-526)
Trigeo invece odia
“il fetore dello zaino del militare
Che puzza del rutto di un divoratore di cipolle,
mentre Teoria sa di raccolto, di accoglienza, di feste dionisiache
di flauti, di rappresentazioni di tragedie, di canti di Sofocle, di tordi
di versetti di Euripide (….)
e di edera, di colatoio per il vino, di agnelli belanti,
del seno di donne che corrono verso il campo
di serva alticcia, di brocca rovesciata e di molte altre cose buone ( 527- 538).
Bologna 2 maggio 2023 ore 12, 12
p. s.
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